mercoledì 29 aprile 2009

1 MAGGIO


Contro precarietà, licenziamenti e carovita la crisi la paghino i padroni.
Per un primo maggio autorganizzato e contro le passerelle elettorali.

Cambia il colore, ma la musica è sempre la stessa: licenziamenti, disoccupazione, precarietà e carovita sono la ricetta del Governo filoindustriale di Berlusconi per scaricare i costi della crisi su milioni di lavoratori e di precari che già non riescono da tempo ad arrivare a fine mese.
Com'era prevedibile, è arrivato puntuale il conto salato da pagare:
attacco al mondo del lavoro e della formazione: smantellamento del contratto collettivo nazionale del lavoro, depotenziato il diritto di sciopero a cominciare dai trasporti, riduzione delle norme sulla sicurezza sul lavoro a vantaggio delle imprese, ingenti tagli all'università e alla pubblica istruzione.
Inasprimento delle politiche securitarie e razziste che colpiscono soprattutto i migranti, ma anche chi lotta contro la crisi.
Privatizzazioni dei servizi e dei beni comuni a partire dalla politica devastatrice ed inquinante delle grandi opere.
Un attacco senza precedenti che criminalizza ogni dissenso con un'opposizione inesistente e responsabile di aver sostenuto queste politiche neoliberiste nel complice silenzio dei sindacati concertativi. Dal piano dei rifiuti incentrato su discariche ed inceneritori, al taglio alle politiche sociali, all'incapacità di costruire seri sbocchi occupazionali dopo i percorsi formativi, alla privatizzazione dell'acqua fino alla vicenda Romeo, il centro sinistra, compresa la cosiddetta sinistra radicale ed il centro destra si sono dimostrati completamente subalterni ai poteri forti. In questa situazione di grave crisi economica, sociale e politica, la precarietà si generalizza all'intero mondo del lavoro ed alle condizioni generali di vita, mentre le grandi aziende, dalla Fiat alla Atitec preparano migliaia di licenziamenti ed il ricorso indiscriminato alla cassaintegrazione dopo aver intascato miliardi di soldi pubblici.

Contro tutto questo non ci resta che ribadire la necessita' di rilanciare la nostra organizzazione autonoma da quei partiti che in vista delle elezioni tornano a guardare ai movimenti.
Dobbiamo rilanciare il conflitto sociale ed unire le lotte per riprenderci il nostro futuro cosi ' come stanno facendo in tutta Europa i lavoratori, studenti e precari per dire che questa volta la crisi devono pagarla industriali, politici e banche che l’hanno creata.
Mai come questo momento è evidente che ad essere in crisi è l’intero sistema economico mondiale fondato sullo sfruttamento dell’uomo e dell’ambiente, la speculazione e l’iniqua distribuzione delle risorse.
Per questi motivi il prossimo primo Maggio saremo in piazza per difendere garanzie, diritti e sicurezza sui luoghi di lavoro, rivendicare la riduzione dell’orario a parità di salario, un reddito sociale e servizi per tutti.

GIOVEDI’ 30 APRILE DALLE 17 FUORI E DENTRO IL CSOA OFFICINA 99 GIORNATA DI LOTTA E FESTA PER I 18 ANNI DI OCCUPAZIONE

VENERDI' 1 MAGGIO
ORE 10,30 PIAZZA CAVOUR MANIFESTAZIONE DEL 1 MAGGIO
COBAS, AREA ANTAGONISTA CAMPANA,MOVIMENTO PRECARI BANCHI NUOVI, MDA B. BUOZZI ACERRA, MDA MACELLO ACERRA, SEDILE DI PORTO, ZONA ORIENTALE, IDEA NORD, RETE CAMPANA SALUTE AMBIENTE, RED LINK, LAB.OCC. SKA, CSOA OFFICINA 99, COLLETTIVO OPERATORI SOCIALI, NETWORK COMUNISTA AUTORGANIZZATO,COLLETTIVO AUTORGANIZZATO UNIVERSITARIO, STUDENTI FEDERICO II, C.S.O.A. TEMPO ROSSO, ASSOCIAZIONE MARXISTA UNITA' COMUNISTA, COMITATO CAMPANO IN SOLIDARIETA' CON IL POPOLO PALESTINESE.


Oltre questi eventi è importante segnalare anche:

MARTEDI’ 28 APRILE ore 9,30
Presidio a Piazzale Cenni, in occasione dell’udienza del processo per l’autoriduzione all’Ipercoop.

Sabato 1° Maggio:
Ore 17:00 Presidio permanente di Chiaiano e Marano (Via Cupa dei Cani), dibattito sui temi della liberta’ e dell’agibilita’ politica dei movimenti. A seguire concerto con:
° Svez
° Jovine
° Silvio Talamo
° O’Zulu’ feat.Franco Capuano

lunedì 27 aprile 2009

Contro l'insostenibile G8 dell'Università

Verso il Global university summit di Torino.

Assemblea preparatoria Giovedì 30 Aprile 2009 ore 15.30 Aula T2 Facoltà di Sociologia (Via San Biagio dei Librai)

Il 17, 18 e 19 maggio si terrà a Torino, il G8 University Summit, promosso dalla CRUI (Conferenza dei Rettori delle Università Italiane). A questo evento parteciperanno i rettori,i presidenti e diverse personalità degli atenei e del mondo della formazione degli stati membri del G8, insieme a quelli di molti altri paesi. L´incontro si propone come interlocutore del G8 dei capi di governo e di stato che si riunirà quest´estate e si strutturerà attorno all´obiettivo di indicare delle piattaforme a quello stesso incontro dei "grandi della terra", spostato dal governo all´Aquila anche per scongiurare le nostre manifestazioni.

Ancora una volta l´Italia rischia di guadagnare un ruolo fondamentale nella riproposizione e nel potenziamento delle stesse politiche selvaggiamente liberiste e delle stesse strategie fondate sul profitto che proprio in questi mesi mostrano tutto il loro catastrofico impatto sull´università come sulla società.

L´Onda, nelle sue complessità e non senza qualche limite, è pero riuscita con un livello di mobilitazione e di condivisione senza precedenti ad accendere nel paese il dibattito scaturente da questa tesi e a scardinare l´idea di una generazione che si aggrega esclusivamente attorno al consumo. Questo è un dato culturalmente pieno di significati. Siamo stati l´imprevisto della storia, abbiamo fatto irruzione sulla scena pubblica con una forza insperata, abbiamo riempito ogni piazza d´Italia con decine di migliaia di studenti, ogni settore non "venduto e appaltato" all´epica della convenienza ha sperato nel nostro potenziale, abbiamo discusso per mesi senza mai fermarci dell´università che non accettiamo, di quella che vogliamo e del
cambiamento complessivo che vogliamo "produrre".

Non solo. Abbiamo anticipato i fuochi di contestazione che da tutt´Europa si scatenano oggi contro chi questa crisi, drammatica ed epocale, l´ha prevista, voluta e prodotta. Abbiamo quindi una responsabilità ineludibile: quella di non lasciar disperdere il patrimonio politico e culturale del movimento che abbiamo creato e che ha fatto alla fine ritirare e rimandare a data da destinare la riforma organica dell´Università, proposito del governo più forte della storia repubblicana.
A maggio il G.U.S. di Torino sarà occasione per il ministro Gelmini e i suoi colleghi e per la CRUI di costruire una passerella internazionale dove, a dispetto delle panacee mediatiche, si riproporrà un uscita strategicamente a destra dalla crisi anche per ciò che riguarda l´università e la ricerca, ancora una volta sulla pelle di studenti e precari, ancora una volta senza ammettere la responsabilità di averci tagliato il futuro sovra-tassandoci il presente.

Sentiamo l´urgenza di discutere insieme di quest´appuntamento e di costruire un percorso. Crediamo che Napoli, città in cui più di tante altre la crisi rischia di essere l´ultimo colpo mortale al tessuto dei saperi e della produzione, debba riprendere a vivere di un cuore pulsante e pensante fatto di studenti e studentesse che si rimettano in cammino verso quest´appuntamento Torinese e verso una nuova fase di partecipazione e mobilitazione.

Per questo chiediamo a tutti di partecipare all´assemblea cittadina dell´Onda che si terra il 30 aprile 2009 alle 15.30 nell´aula T2 della facoltà di Sociologia della Federico II

Vogliamo essere a Torino con tutta la nostra forza per dire NO all´università dei profitti, dei manager e dei tecnocrati. Non possiamo seppellire la lotta proprio ora che necessita di un balzo in avanti. L´autonomia e l´autodeterminazione nei percorsi formativi sono un obiettivo per il quale vale la pena continuare a dare battaglia, sfidando la stanchezza che il clima di questo paese determina nelle nostre coscienze. Senza di noi in Italia c´è solo conservazione e regresso. Per costruire ancora l´autoriforma della nostra università, che vive anche nelle strade, nella critica, nel dissenso e nel cambiamento.

Un´altra università è possibile e ... necessaria !!!

"Quando il nemico è molto forte, non basta vincerlo. Bisogna saper sognare un mondo nuovo"
Wu Ming 2, Pontiac, storia di una rivolta

domenica 26 aprile 2009

Cineforum R1 occupata

Cineforum in lingua tedesca:
Il mostro di Düsseldorf
Lunedì 27 Aprile Ore 14:00
aula 222Palazzo Santa Maria Porta Coeli Via Duomo, 219

Prima pellicola del famoso regista tedesco Fritz Lang ad usare il sonoro, eine Stadt sucht einen Mörder (titolo originale del film), si rivela uno dei più indiscussi capolavori dell’espressionismo tedesco. In una tranquilla e serena cittadina un apparente maniaco sessuale si aggira per le strade ammazzando innocenti bambine. Il mostro è un uomo dall’aspetto del tutto normale, si confonde facilmente tra la folla e perciò sembra introvabile…fin quando la criminalità organizzata della città non si coordina per catturarlo istigata dall’inconcludente polizia, che, presente ovunque alla ricerca del mostro, le impedisce di infrangere la legge. Accompagnati dall’indimenticabile fischiettio del mostro, guarderemo una pellicola in bianco e nero attualissima, che tocca tematiche tuttora insidiose e irrisolte. Il film raggiunge indubbiamente l’apice nel monologo finale del mostro (Peter Rolle), che esprime tutto il suo talento teatrale in un magnifico tedesco.

martedì 21 aprile 2009

domenica 19 aprile 2009

Stop G8
COORDINAMENTO REGIONALE SICILIANO “CONTRO G8”

Per info partenze da Napoli:
3338798586 e roberto-zapatavive@tiscali.it

CONTRO I PROGRAMMI DI DISTRUZIONE SOCIALE E AMBIENTALE DEI “GRANDI” DELLA TERRA
PER LA DIFESA DEL TERRITORIO, DELL’AMBIENTE, DELLA VITA, DEL REDDITO, DEL LAVORO
Dal 22 al 24 aprile la città di Siracusa sarà sede del summit G8 sull’ambiente.
I ministri per l’ambiente degli otto governi cosiddetti più grandi del mondo, grandi sostenitori e applicatori delle politiche liberiste, grandi inquinatori, grandi devastatori, grandi responsabili del declino inarrestabile del Pianeta e dell’oppressione dei suoi abitanti, arriveranno a Siracusa e si barricheranno dentro il castello Maniace dell’isola di Ortigia.
A otto anni dalla rivolta di Genova gli 8 grandi troveranno ad attenderli, con la stessa determinazione di sempre, i movimenti che hanno riempito le piazze di tutto il mondo per opporsi al neoliberismo, allo sfruttamento, alla guerra, alla devastazione del pianeta. Sono movimenti presenti anche in Sicilia impegnati da sempre a difendere i territori, la salute, la vita, sostenere l’Antimafia Sociale, affermare i diritti fondamentali, costruire la solidarietà ai migranti, salvaguardare il valore delle differenze e le ragioni delle minoranze.

Siracusa rappresenta il simbolo della distruzione ambientale e umana, causata da sfruttamento estremo del territorio in nome dello “sviluppo a tutti i costi” a esclusivo vantaggio del profitto privato e del gioco dei politicanti locali, così ben rappresentati in parlamento e al governo, poggiante su solide saldature tra massoneria, politica, mafia.

La scelta di questa città come sede del summit sull’ambiente, voluto dalla ministra per l’ambiente Stefania Prestigiacomo, è paradossale perché l’area siracusana, limitrofa al triangolo della morte “Priolo-Augusta-Melilli” e all’area di Noto sfregiata dalle trivellazioni, è tra le più inquinate d’Italia e si appresta a superare ogni primato con l’arrivo di un rigassificatore e un inceneritore previsti dal governo di cui la Prestigiacomo fa parte.

Non dimentichiamo che la ministra, col possesso di tre aziende di famiglia presenti nel triangolo della morte (Coemi spa, Vetroresina engineering development, Sarplast –fallita), è una vera “figlia d’arte” quanto a pertinace impegno antiambientale. È anche azionaria di un’azienda gestita dal padre (Ved), sulla cui testa incombono processi per bancarotta fraudolenta, trattamento e smaltimento illegale di rifiuti, violazione delle norme di sicurezza nei confronti dei dipendenti. Eppure, con questo curriculum, con inverosimile spudoratezza osa ergersi a paladina dell’ambiente!

L’operato della famiglia Prestigiacomo ci sembra emblematico di un sistema di potere governativo. Le classi politiche che hanno amministrato questi territori possono fregiarsi di molti record negativi su scala nazionale e internazionale. Da mezzo secolo le multinazionali del petrolio e della chimica hanno inquinato aria, terra, acqua e annientato ogni forma di vita, ingannando la popolazione col miraggio del posto di lavoro. Le persone sono state e sono aggredite dai veleni, le famiglie sterminate dal cancro, la popolazione espropriata della speranza di un futuro, frustrata dall’impossibilità di consegnare un avvenire ai figli, la cui vita, come quella di ogni essere vivente dell’area siracusana, è segnata da rischio certo. Questo accade in un territorio, quello siciliano, che da sempre ha vissuto sulla propria pelle le scelte spregiudicate di un potere coloniale che impone privatizzazione di beni comuni come l’acqua, attua ostili processi di militarizzazione, espropria intere fette di territorio alle popolazioni locali (la base di Sigonella), si accinge a progettare e costruire, con costi altissimi per la popolazione, macchine di morte come inceneritori, rigassificatori e centrali nucleari, realizza il grande carcere per migranti a cielo aperto di Lampedusa e molti altri “guantanamo”, nostrani, semisegreti. E per non smentire l’arroganza colonialista del governo italiano, a coronamento del danno, si annuncia la beffa: un ponte faraonico, devastante per il territorio e di cui nessuno ha bisogno tranne l’avidità di governanti, ideatori e costruttori, palese espressione di delirante megalomania, estranea alla realtà e antitetica ai bisogni reali di sostegno e tutela delle popolazioni e dei luoghi.

Denunciamo questi attacchi contro la Sicilia e conosciamo anche cosa gli impostori del G8 fanno “per l’ambiente” sull’intero pianeta. I G8, riuniti per trattare a gran voce questioni ambientali, vanno a programmare nuovi saccheggi, impoverimenti, disastri sempre più traumatici per il pianeta, per il suo ecosistema, per l’umanità, praticando a livello mondiale quanto a livello locale agiscono i loro vassalli.

Non sapendo e non volendo cambiare rotta, scelgono di servirsi di vaste regioni della terra per farne sterminate discariche e preferiscono trasformare in nubi di diossina gli scarti del sovraconsumo di massa che hanno indotto, quando è ormai improrogabile ripensare i modelli di vita e di produzione/consumo e investire sulle conosciute e sane energie rinnovabili e sulle innocue e proficue, anche in termini di posti di lavoro, tecniche di riciclaggio dei rifiuti.

Il peggioramento delle condizioni di vita di interi pezzi di popolazioni testimonia il fallimento delle teorie economiche neo-liberiste, generatrici del drastico aumento della sperequazione sociale, della totale precarizzazione del lavoro in nome della “flessibilità”, della scomparsa del lavoro stesso.

Quello che è stato sbandierato e propinato al mondo come migliore “modello di sviluppo”, attraverso l’innesco di un processo di omologazione planetaria di consumo detta globalizzazione, è figlio dell’ultimo ruggito dell’esasperato capitalismo che ha scelto l’autocapitalizzazione della finanza, da un lato, e lo sfruttamento estremo di risorse e lavoro, dall’altro. Due vortici senza controllo e senza limiti, voluti e garantiti dai governi, che scaricano sugli anelli più deboli della catena il prezzo impagabile di questa escalation: lavoratori schiavizzati, popolazioni allo stremo, risorse in prosciugamento, cancellazione di ecosistemi. Il modello di sviluppo globale “all’infinito” inciampa e si infrange di fronte ai confini fisici del pianeta per l’incompatibilità fra la pretesa vorace e la disponibilità che si riduce, una pseudofilosofia che deve fare i conti con gli equilibri degli ecosistemi globali e locali, con le ricchezze delle diversità culturali e con i relativi tessuti sociali.

Le scelte dei governi di socializzare il debito e privatizzare gli utili, attraverso le elargizioni “statali” a banche e imprese, stanno aggravando i processi involutivi ancora a danno delle popolazioni. Addirittura si pretende di andare nella stessa direzione, come nel caso italiano, inventando inutili, rovinosi e costosissimi ecomostri da fare gravare sulle comunità, imponendoli con la forza, attraverso repressione del dissenso e militarizzazione dei territori.

Ma non possono e non devono essere queste le scelte volte a sanare i disavanzi pubblici prodotti da comitati d’affari, oggi direttamente governanti, coinvolti in vorticosi traffici miliardari; non dovranno essere pagati dai cittadini i debiti causati dalla finanza “creativa” che ha preteso di considerarsi sganciata dall’economia reale.

Noi, figli di questa terra devastata, non vogliamo stare a guardare un G8 che mortifica la vita e offende l’intelligenza. Reclamiamo la partecipazione attiva della popolazione perché cominci finalmente a divenire protagonista delle scelte del proprio destino e di quello dei luoghi a cui appartiene. Non aspettiamo che i grandi avvoltoi ed il loro seguito di sciacalli banchettino coi nostri cadaveri. Invitiamo tutti a impegnarsi per la preparazione di questo importante appuntamento e a lavorare per proseguire, dopo questa tappa, su un percorso responsabile di riappropriazione del diritto di autodeterminazione.

Chiamiamo a raccolta ogni forma di aggregazione sociale, culturale e politica e quante altre persone disposte a impegnarsi per cambiare questo stato di cose attraverso un ampio fronte di dissenso contro coloro che giocano con i destini della nostra terra e delle nostre comunità. Ancora una volta pensiamo che i conflitti sociali siano l’unica via d’uscita dalle crisi e continuiamo la nostra lotta al sistema di sfruttamento e alle istituzioni nazionali e sovranazionali che lo rappresentano.

Il coordinamento regionale “Contro G8” promuove tre giorni di mobilitazione a Siracusa, 22, 23 e 24 aprile, in cui si contesterà con determinazione il vertice di Ortigia e si confronteranno proposte concrete, coniugabili con la tutela primaria del pianeta, dell’integrità dei suoi molteplici equilibri, di tutti i viventi, dell’umanità tutta e dei suoi diritti fondamentali.

PROGRAMMA CONTRO G8 del 22/23/24 aprile 2009

22 APRILE FORUM su ambiente-infrastrutture-benicomuni;

23 APRILE FORUM su lavoro- precariato-immigrazione;

24 APRILE FORUM su militarizzazione-repressione;

23 APRILE MANIFESTAZIONE CON CORTEO CONTRO G8

- CONCENTRAMENTO h. 14,00 -

giovedì 16 aprile 2009

MAI PIU' MORTI SUL LAVORO

SABATO 18 APRILE
MANIFESTAZIONE NAZIONALE A TARANTO
PER LA SICUREZZA SUI LUOGHI DI LAVORO,
CONTRO LA SALUTE NEGATA E LA PRECARIETA’


A Taranto perchè l'lILVA è la fabbrica con più morti sul lavoro d'Italia, perchè è la città simbolo con più infortuni, malattie professionali tumori, inquinamento e devastazione dell'ambiente.

Riva è il padrone con più profitti d´Italia. Il padrone più processato in Italia per omicidi bianchi, inquinamento, truffa ed estorsione, mobbing e per il lager della "palazzina LAF" (operai stipati otto ore al giorno in una palazzina fatiscente, senza lavorare, per spingerli a lasciare ogni tipo di attività sindacale o accettare il declassamento del proprio livello raggiunto dopo anni di duro lavoro).

Una manifestazione ancora una volta da costruire città per città, posto di lavoro per posto di lavoro, con la chiamata a raccolta dei lavoratori, degli RSU e degli RLS, dei sindacati di base e di classe, della FIOM e del resto della CGIL, delle organizzazioni sindacali nazionali e locali, delle associazioni familiari, ispettori, tecnici della prevenzione, medici, giuristi, intellettuali e artisti; con delegazioni di lavoratori metalmeccanici, chimici, edili, dei porti, delle ferrovie, degli appalti. Le rappresentanze delle vertenze simbolo come la Thyssen, Porto Marghera, Fincantieri, la ex-GoodYear, ecc...Con la costruzione unitaria della partecipazione operaia, popolare, associativa di Taranto e di tutta la Puglia.

Per uno sciopero generale sulla sicurezza sul lavoro.
Per il rafforzamento e l´elezione diretta degli RLS in ogni luogo di lavoro indipendentemente dalla sua dimensione.
Per l´estensione di tutti i diritti e le tutele minime ai lavoratori precari e a tutta la catena degli appalti e delle esternalizzazioni.
Contro la distruzione e per il rafforzamento del Testo Unico sulla Sicurezza.
Contro l´attacco alla contrattazione nazionale ed al diritto di sciopero.
Le adesioni vanno inviate a: manifestazione18aprile@gmail.com


Rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro
bastamortesullavoro@domeus.it
http://bastamortesullavoro.blogspot.com/

COMIZI D'AMORE

Giovedì 16 aprile 2009
Ore 14:00
Proiezione + dibattito
Aula R1 OCCUPATA
Palazzo Santa Maria Porta Coeli


Anche se la scelta dell'inchiesta può sembrare, stilisticamente, di difficile gestione ed uso, il film di Pasolini si muove con estrema leggerezza fra i volti, i paesaggi e le parole degli italiani, che vengono più volte intervistati su tematiche, che all'epoca, nell'Italia del boom economico, facevano gran scalpore, e che dinanzi alle quali la moralità cattolica, e l'italiano medio squallidamente ben pensante non può fare a meno di storcere il naso.
La diversità sessuale, la prostituzione ed altro, sono i temi che gli italiani hanno difficoltà a trattare senza imbarazzo, e senza cadere in facili cliché ed opinioni comuni; contrapposte alle quali spiccano, poeticamente, le testimonianze di intellettuali come Ungaretti e Moravia, a donare profondità alla questione e ricchezza culturale.
Eppure a volte sembra bastare la sola cinepresa e le parole degli intervistati, a mettere in luce le contraddizioni e la bassezza culturale dell'italiano medio, profondamente ancorato ai suoi pregiudizi e incapace di comprendere quanto la diversità, anche quella sessuale, sia paradigma sostanziale, e distintivo del nostro essere umani.
Spicca infine l'innocenza dei più giovani e delle classi rurali, che vivono con maggiore semplicità e spontaneità le interrogazioni pasoliniane, sie nel bene come nel male(spesso più nel male), rispetto al piccolo-medio-borghese la cui ipocrita e superficiale opinione riporta il volto di una realtà nella quale il poeta rifiuta di credere, ma che sente di dover cambiare.

mercoledì 15 aprile 2009

Diritti, dignità e permesso di soggiorno per tutte e tutti!

Manifestazione Nazionale Sabato 18 aprile a Castelvolturno

NON RESTARE INDIFFERENTE!! NON AVER PAURA!!

Da Castel Volturno, per abbattere i ghetti, per i diritti di cittadinanza, per emergere dalla clandestinità. Contro il lavoro nero, la speculazione, lo sfruttamento e l’usura che assediano questo territorio. I diritti in comune, a partire dalla qualità del lavoro per tutti, sono la base per una vera rinascita!
Chiediamo che in Campania e nelle altre regioni nascano finalmente vere strutture di accoglienza per i migranti, per risolvere le situazioni di maggiore disagio abitativo e sociale
Per il ritiro del “PACCHETTO SICUREZZA”, l’abrogazione della Bossi-Fini e delle altre norme discriminatorie.
Contro tutti i razzismi, le camorre, la repressione dei migranti
Contro l’istituzione di Centri di Detenzione dei migranti in Campania e altrove. Utilizziamo i fondi stanziati per essi in iniziative di sostegno ai lavoratori colpiti dalla crisi.
Perché i cittadini italiani e stranieri possano liberarsi della camorra e costruire vera sicurezza sociale tramite il diritto al reddito, alla casa, al lavoro, alla salute, allo studio.
Contro la clandestinità, per l’emersione dei migranti da anni in Italia ma ancora irregolari;
Per garantire il diritto di asilo e di accoglienza. Per il diritto di voto, il diritto alla cittadinanza.

Manifestazione nazionale a Castelvolturno
Sabato 18 Aprile
Concentramento ore 10,00 American Palace

Partenza da Napoli:
Appuntamento per i pullmans ore 8.30 Piazza Garibaldi (presso Hotel Terminus)
Costo 5 euri A/R
InfoTel: 3333360964

Epicentro Solidale

Epicentro Solidale è il blog di una rete di attiviste e attivisti si è messa in movimento in questi giorni per raccogliere aiuti per la popolazione abruzzese. Il coordinamento Epicentro Solidale ha come riferimento per le informazioni gli attivisti e le attiviste presenti nel campo di Fossa (AQ) e continuerà a fornire aggiornamenti il più possibile dettagliati sulle necessità materiali della popolazione che incontra e sulle modalità di raccolta e distribuzione.
www.epicentrosolidale.org

domenica 12 aprile 2009

Video della prima carovana di solidarietà del movimento napoletano in Abruzzo.

venerdì 10 aprile 2009

Terremoto in abruzzo, Solidarietà dal basso!

Giovedì 9 Aprile è partita da Napoli la prima carovana di aiuti dal basso per l’Abruzzo lanciata dal movimento napoletano. Una raccolta di generi di prima necessità (acqua, latte, abbigliamento, prodotti per l’igiene personale, scatolame) che abbiamo iniziato già da martedì mattina presso diversi punti di raccolta del movimento napoletano. La carovana ha portato e continuerà a portare gli aiuti ad uno dei cinque campi che sono stati allestiti nei dintorni di L’Aquila, nella contrada Tempera, uno dei pochi non gestiti dalla Protezione Civile.
Noi abbiamo dato il nostro piccolo contributo destinando parte dell’incasso del pranzo sociale di martedì 7 per l’acquisto di beni di prima necessità per l’Abruzzo.





Invitiamo le studentesse, gli studenti e tutto il personale dell’Università a contribuire alla raccolta portando materiale nell’Aula R1 o negli altri punti di raccolta (Aula Radioazioni a Palazzo Corigliano e Aula Flex a Palazzo Giusso) per la prossima carovana.

lunedì 6 aprile 2009

CAROVANA DI SOLIDARIETA' X L'ABRUZZO: PUNTO RACCOLTA + COMUNICATO

CAROVANA DI SOLIDARIETA' PER L'ABRUZZO
Punto raccolta per martedì:martedì 7 aprile ore 10-22 e mercoledì 8 aprile 10-19 aula radioazioni (palazzo corigliano - piazza san domenico maggiore - università orientale) sono importanti: scatolame e cibo con scadenze non immediate e confezioni in scatola, medicinali generici, saponi detersivi per igiene e intimo, vestiti coperte date le temperature abruzzesisi dovrebbe partire da napoli giovedì 9 aprile con macchine e furgonichi è interessato ci contatti al più presto.
In queste ore drammatiche per il terremoto in Abruzzo la solidarietà con la popolazione, l'ansia e il lutto crescono di pari passo con la rabbia!
Nessuna catastrofe naturale è mai solo una catastrofe naturale... e questo vale ancor più in un paese, il nostro, in cui prevenzione e tutela ambientale sono parole sconosciute. Le Istituzioni in generale e le persone preposte a questo pensano solo ai soldi, alle "grandi opere" che stanno ulteriormente indebolendo il territorio (solo la Tav ha prosciugato oltre cento chilometri di sorgenti dell'Appennino). Tutti conosciamo la dorsale appenninica come area ad alto rischio per i terremoti, ma nulla si è fatto in questi anni per la prevenzione sugli edifici!!
In questa siuazione poi c'è la clamorosa superficialità con cui la protezione civile e il suo capo Guido Bertolaso hanno gestito gli allarmi che arrivavano dal laboratorio nazionale del Gran Sasso e che avrebbero meritato ben altri approfondimenti (visto che per altro c'erano state varie scosse di preavviso..) che una denuncia per "procurato allarme"! Bertolaso, come lo abbiamo conosciuto anche in Campania, si è dimostrato uno che non presta attenzione a una reale salvaguardia della salute dei cittadini, ma si muove solo quando c'è da capitalizzare! In ogni paese "normale" oggi si pretenderebbero le sue dimissioni, invece qui diventa addirittura Commissario all'emergenza (in Italia è "commissario a tutto...") e magari domani Commissario alla ricostruzione!E' fondamentale che i cittadini abruzzesi abbiano in totale e trasparente controllo la gestione degli aiuti e dei fondi, altrimenti rischiano di pagare i prezzi che abbiamo conosciuto benissimo in Campania, dove a fronte di decine di migliaia di miliardi la gente restava nei container...Noi per parte nostra abbiamo imparato che la solidarietà più efficace è quella che nasce dal basso, dalle esperienze delle comunità, e per questo dobbiamo attivarci per poter al più presto, fin dalle prossime ore, dare un contributo di solidarietà e di vicinanza fattiva alla popolazione abruzzese. E soprattutto per portare gli aiuti di persona.

giovedì 2 aprile 2009

Martedì 7 aprile


ore 13:30
CORTILE p. Santa Maria Porta Coeli
Via Duomo 219

PRANZO SOCIALE MULTIETNICO
SEGUITO DA CONCERTO:

un gruppo eseguirà brani tratti da
“storia di un impiegato “
di Fabrizio de Andrè