mercoledì 2 dicembre 2009

Looking for Eric

Sgomberate ex Schipa e Casapound!

Questa mattina all'alba, con 9 blindati e la celere in assetto antisommossa, è stata sgomberata la Ex-Schipa occupata di via Salvator Rosa. 40 persone, tra attivisti e nuclei familiari che li vivevano, sono state sorprese nella notte e sono uscite dopo una trattativa di 30 minuti. Deportate in questura, sono state denunciate per "invasione e occupazione di edificio" mentre in fretta e furia si provvedeva a murare l'ingresso della Schipa e con esso tanti sogni e progetti in cantiere che sono solo rimandati...

Contemporaneamente, veniva sgomberata Casapound a Materdei. 4 i fascisti usciti dall'ex monastero e che sono stati fermati. E i numeri sono un'ulteriore prova, se fosse necessaria, che l'occupazione di Materdei per nulla rispondeva a un bisogno sociale ed era solo una speculazione politica di estrema destra. Oppure lo sgomebero era stato precedentemente concordato...
Gli Schifone, i Taglialatela, i Santoro, rappresentanti istituzionali di una destra che quando le fa comodo sostiene di fare abiura del fascismo, dovrebbero spiegarci se l'appoggio e il sostegno concreto e continuo a un'organizzazione che per statuto si propone di "innovare e rinverdire l'eredità del fascismo" è semplicemente nostalgia per il loro passato di "camerati" o altro...
Noi non accettiamo in nessun modo questa equiparazione, da parte dei media e degli organi istituzionali, tra chi riconduce le proprie pratiche ad una tradizione di esperienze di occupazione e di autogestione a scopo sociale (che comprende non solo i centri sociali, ma gli occupanti casa, i movimenti dei disoccupati) e un gruppetto di persone che punta a insediarsi a Napoli in strutture pubbliche e riprodurre quelle pratiche fasciste, xenofobe, sessiste e razziste di cui si sono resi protagonisti in tutta Italia! Con modalità squadriste e agguati che, purtroppo, già abbiamo imparato a conoscere...
Non ci fermeremo! I nostri progetti nel quartiere Materdei e a Salvator Rosa andranno avanti. Il bisogno di casa e socialità represso con lo sgombero della ex-Schipa troverà presto nuovi luoghi di espressione...

Riporteremo in piazza i nostri contenuti antifascisti e la nostra critica dura alle istituzioni il 12 dicembre, anniversario della strage di piazza Fontana e simbolo della violenza dello Stato e dei legami con i gruppi neo-fascisti!
Facciamo appello affinchè Napoli scenda ancora una volta per le strade a difesa della propria storia e del proprio futuro! Nessuno spazio ai fascisti e ai razzisti nella nostra città.

foto e video degli sgomberi su la Repubblica

ore 15> presidio sotto il Comune di Napoli contro lo sgombero della ex-Schipa e l'equiparazione di fascisti e antifascisti! comunicato stampa

Un centinaio di persone autoconvocate oggi pomeriggio si è radunato verso le 16 sotto il Comune di Napoli per contestare lo sgombero di stamattina della ex-scuola Schipa, esperienza socio-abitativa e antirazzista in via Salvator Rosa. All'iniziativa oltre agli occupanti della Schipa e a un folto gruppo di attivisti e studenti hanno partecipato anche gli operatori sociali e gli insegnanti che avevano messo a punto il doposcuola interculturale per i ragazzi del territorio che sarebbe partito proprio in settimana!
Lo striscione del presidio era "Contro lo sgombero della ex-Schipa, occupata contro il razzismo e il neo-fascismo". Il presidio infatti contesta al Comune di Napoli il teorema di equiparazione per cui oggi è stata sgomberata l'esperienza nella scuola abbandonata per "bilanciare" lo sgombero del gruppo di neofascisti che si era insediato a Materdei. "E' come - ha affermato Chiara una delle insegnanti - se si equiparasse in un corso scolastico gli insegnamenti sull'integrazione e la multiculturalità con l'istigazione alla xenofobia e al razzismo! In una scuola farebbe scandalo, perchè questa equiparazione deve avvenire rispetto all'uso di uno spazio pubblico abbandonato!?".
Ora la scuola rischia di tornare al vecchio progetto di semplice ammortizzatore delle casse dissestate del Comune di Napoli, con il concreto rischio di finire in mani private (quelle delle Banche) tramite interfaccia pubblico. Ma i bisogni e i sogni repressi questa mattina alla scuola Schipa con corollario di 35 denunce e sgombero di sei nuclei familiari (fra gli altri) troveranno presto nuovi luoghi di espressione... E i progetti di lavoro sociale su Materdei e sull'area di Salvator Rosa non saranno abbandonati!
Contestato anche il consigliere comunale L. Schifone, che malgrado Fiuggi, continua a sostenere esperienze neofasciste come autodichiaratamente è Casapound.
Il presidio si è trasformato a un certo punto in blocco stradale in piazza Municipio esprimendo la rabbia per quanto subito e chiedendo alle istituzioni locali di uscire dall'ambiguità.

Infine si è sciolto dando appuntamento alla manifestazione che venerdi mattina dalle ore 10 partirà da Materdei per recarsi in Prefettura e presentare una piattaforma contro la repressione e l'autoritarismo e la mobilitazione della rete per sabato 12 dicembre, anniversario simbolo della strage di stato e delle trame nere in Italia.

Rete napoletana contro il neofascismo, il razzismo e il sessismo

giovedì 12 novembre 2009

RIPRENDIAMOCI I NOSTRI TEMPI E I NOSTRI SPAZI!

Le riforme che stanno coinvolgendo il mondo della formazione media ed universitaria negli ultimi anni ci hanno consegnato un'Università che lascia sempre meno spazi agli studenti per la scelta della modalità e dei tempi del proprio percorso di studi.

Ritmi serrati, quantificazione in numeri (crediti formativi) del tempo di apprendimento a discapito della qualità della formazione, mancanza di spazi diversi da quelli della didattica, in cui potersi confrontare, rappresentano il volto della (futura?) Università che i “nostri” ministri stanno disegnando.

In concreto a che ci riferiamo?
Il nostro Ateneo, in particolare la Facoltà di Lingue, è lo specchio di tutto ciò che di negativo queste riforme stanno attuando.
Un esempio tangibile è dato dalla pretesa, seppur non sempre palese, da parte dei docenti, della frequenza obbligatoria ai corsi, che può diventare un elemento discriminante: ne conseguono programmi più lunghi e, in casi estremi, la non ammissione a certi esami... Si pensi anche allo scarso numero di appelli e alla “fantasiosa” pianificazione delle sedute d'esame (spesso si verificano accavallamenti e incoerenze nell'organizzazione).
Ciò che insomma ci viene consegnato è un'Università di scarsa qualità e con tempi di laurea che si allungano sempre di più.

La questione appelli
Non è un caso che, partendo da queste premesse, mercoledì 21 ottobre gli studenti e le studentesse di Lingue hanno interrotto il Consiglio di Facoltà per comunicare il proprio disagio, facendo le seguenti richieste:
1) appelli scritti per gli esami di lingua nelle sessioni straordinarie (dicembre e marzo), accessibili a tutti;2) possibilità di sostenere tutti gli esami in tutti gli appelli (giugno-luglio; settembre-ottobre), di modo che la bocciatura non sia discriminatoria per sostenere l’esame nell’appello successivo della stessa sessione;3) possibilità si sostenere gli esami di lingua di diversi livelli nella stessa sessione, se maturata la frequenza; in merito si invita a prestare attenzione alla distribuzione degli appelli che spesso si sovrappongono.

LA LOTTA E’ SOLO ALL'INIZIO!
PER DECIDERE INSIEME COME PROSEGUIRE QUESTO PERCORSO

GIOVedI’ 19 Novembre – dalle h 12
PRANZO SOCIALE E ASSEMBLEA PUBBLICA
Cortile Palazzo S.M. Porta Coeli (Orientale - Via Duomo)

Aula Occupata R1
Studenti e Studentesse dell'Orientale

mercoledì 11 novembre 2009


Quasi due mesi fa il gruppo neofascista "Casa Pound" ha occupato uno stabile nelcentro storico di Napoli (quartiere Materdei).

Subito c'è stata una risposta daparte del movimento antifascista napoletano, che ha contrastato con cortei,iniziative culturali, produzione di materiale controinformativo, chi vorrebbefare della terza città italiana il nuovo laboratorio della politiche classiste,razziste, omofobe e securitarie.

Il dossier che ora vi presentiamo è parte integrante di questa mobilitazione;vuole essere allo stesso tempo un'arma, una denuncia, uno strumento percomprendere cos'è Casa Pound, qual è la sua strategia, quali sono i suoisupporti nelle istituzioni, chi sono, cosa fanno e a cosa servono i "fascistidel terzo millennio"...Rispondere a queste domande vuol dire infatti avere più chiaro il fenomeno,metterlo in relazione con chi governa, rintracciarne le continuità con gli annidello stragismo di stato e con gli ambienti della camorra, provando quindi acombatterlo con più efficacia, smontandone le strategie comunicative,scoprendone le intenzioni, cercando così di sensibilizzare studenti, lavoratori,cittadini...

Per quanto parziale e in costante aggiornamento, per quanto legato al momento eal territorio napoletano, questo lavoro isola alcuni elementi generalizzabilisul piano nazionale. Anche per questo chiediamo a tutti, di dargli la massimadiffusione e di scambiare con noi qualsiasi riflessione che possa servire amigliorare sia l'analisi che le pratiche di lotta del movimento.Invitiamo quindi tutti a contribuire con info e commenti, a diffondere il file,a scaricarlo e stamparlo, a pubblicarlo su blog e siti, a farlo girare sufacebook e mailing list...
Ora e sempre, Resistenza!

il dossier è scaricabile qui:

lunedì 9 novembre 2009

Com'è misera la vita negli abusi di potere: dalle sentenze sul G8 all'assassinio di Stefano Cucchi


Crescita della violenza e dell'autoritarismo negli apparati dello Stato, militarizzazione della vita sociale

Intervengono:


- Haidi Giuliani

- Silvia Baraldini


In videoconferenza:

- Fabio Anselmo (avvocato della famiglia di Stefano Cucchi)

- Patrizia Moretti (madre di Federico Aldovrandi ucciso dalla polizia il 25 settembre 2005)

- Salvatore Palidda (docente ed analista dell'evoluzione delle politiche securitarie)


Mercoledì 11 Novembre

ore 17

Aula Matteo Ripa - Palazzo Giusso

- Univ. OrientaleLargo S.G.M. Pignatelli

- Napoli

Verità e giustizia per Stefano, per Federico, per Gabriele, per Carlo...!

Rete napoletana contro il neofascismo, il razzismo e il sessismo

venerdì 30 ottobre 2009

giovedì 22 ottobre 2009

Documento per la richiesta di appelli

All’attenzione del Consiglio di Facoltà di Lingue e Letterature Straniere

Gli studenti dell’Università Orientale, a fronte delle difficoltà riscontrate durante il loro percorso universitario, al fine di salvaguardare il proprio diritto allo studio, chiedono che vengano accolte le seguenti richieste:

1) appelli scritti per gli esami di lingua nelle sessioni straordinarie (dicembre e marzo), accessibili a tutti;

2) possibilità di sostenere tutti gli esami in tutti gli appelli (giugno-luglio; settembre-ottobre), di modo che la bocciatura non sia discriminatoria per sostenere l’esame nell’appello successivo della stessa sessione;

3) possibilità si sostenere gli esami di lingua di diversi livelli nella stessa sessione, se maturata la frequenza; in merito si invita a prestare attenzione alla distribuzione degli appelli che spesso si sovrappongono.


Napoli, 21 Ottobre 2009

Studenti e Studentesse Dell’Orientale

martedì 20 ottobre 2009

la risposta degli studenti agli "intellettuali" napoletani


CasaPound e la cultura del dialogo

L’occupazione di un edificio di proprietà del Comune di Napoli da parte di alcuni militanti dell’associazione CasaPound nella nostra città ha aperto un enorme dibattito tra vari intellettuali ed editorialisti, con scambi di battute anche abbastanza pesanti, sull’opportunità o meno del dialogo tra gruppi politici opposti. Per chiarezza però, per analizzare questa questione, è meglio partire dall’inizio: nella notte del 12 settembre questo gruppo di ragazzi, che si definiscono, senza troppi giri di parole, “fascisti del terzo millennio”, ha occupato un monastero abbandonato nel quartiere Materdei. Dietro la loro faccia da “bravi ragazzi”, scolpita dalla stampa cittadina, di ragazzi che vogliono offrire servizi sociali ai cittadini, si nasconde la realtà dei fatti: l’associazione in questione non è esattamente la Caritas, ma un gruppo di persone che non esitano ad usare la violenza contro ragazzi indifesi, come successo a Piazza Navona l’anno scorso in occasione di una manifestazione studentesca, o a picchiare selvaggiamente, in 6 contro 1, un ragazzo di 17 anni la settimana scorsa fuori la sua scuola, il Margherita di Savoia, dove aveva organizzato un seminario con un vecchio partigiano napoletano dell’ANPI.
Fatta la premessa necessaria, va chiarito il quadro del dibattito. Quelli che chiameremo buonisti o superficiali sono tutti coloro che hanno scritto articoli su articoli di elogio dei “ragazzi del convento occupato” che restituiscono alla città uno stabile abbandonato dal Comune. I buonisti, con apprezzabile spirito giornalistico, hanno dimenticato o omesso una presentazione del gruppo politico di cui fanno parte gli occupanti dell’edificio. In contemporanea, un gruppo di editorialisti dalla penna facile non ha esitato a definire Erri De Luca “il notaio della rivoluzione”, un “perbenista rivoluzionario”, quando non un “nostalgico degli anni di piombo”. L’unica colpa dello scrittore napoletano è quella di aver semplicemente ribadito un concetto semplice, verrebbe da dire quasi banale, se non fosse a molti di così difficile comprensione: ossia quello che un gruppo fascista, razzista e violento non può avere spazi né cittadinanza; non può essere di conseguenza assegnatario di uno spazio comunale, di uno spazio pubblico, perché è contrario ai principi dello stare insieme sui quali si basa il nostro paese.Il dibattito si è poi spostato su un altro piano, al quale i nostri editorialisti sono tanto affezionati: al confronto tra presunti “opposti estremismi”, che, come hanno detto, se guardati da vicino non sono poi tanto diversi come dicono di essere. Dunque, dicono, visto che siamo in presenza di gente che, dopotutto, non è così diversa, mettiamoci tutti attorno allo stesso tavolo e discutiamo, dialoghiamo, forse non diciamo cose del tutto opposte! Il nostro sindaco (immobile per i fragili equilibri politici che tengono in piedi la sua giunta), a quanto pare, ha pensato che non sia un’idea da disprezzare, che le parole del maestro di strada Marco Rossi Doria, che consigliava ai ragazzi di CasaPound di andare a far visita al ragazzo al quale hanno rotto una costola in un agguato per chiarire i loro intenti in città, fossero la vera svolta di tutta questa vicenda…
Bene, in questa storia c’è qualcosa che non è ben chiaro forse. In questa vicenda non esiste nessun “opposto estremismo”, “CasaPound VS centri sociali”: esiste semplicemente un gruppetto fascista e violento, di non più di 15 persone (appoggiati per utilità da una parte del centro-destra che prova a contare in città e spezzare l’opposizione sociale), che ha occupato uno spazio del Comune al quale un pezzo consistente di città si è opposto. Qui nessuno vuole di nuovo violenza e terrore in questa città, nessuno rimpiange gli anni di piombo: di violenze e di ghettizzazioni, di deportazioni e di pogrom ne abbiamo già vissuti abbastanza, e non ne vogliamo di nuovi. Conveniamo con i vari editorialisti che hanno preso la parola su questo tema su una sola cosa: l’importanza del dialogo. Pensiamo infatti che sia una pratica importante per promuovere la discussione tra persone che hanno idee contrapposte. Diciamo qualcosa di più: è centrale ancor di più in una società complessa come la nostra, fatta, anche se a qualcuno questo non va proprio giù, di differenze culturali ed etniche, sessuali e religiose, che non vorremmo mai ridotte ad un “unicum” di riferimento, magari (ma non necessariamente) bianco e produttivo, cattolico ed eterosessuale. Piuttosto, pensiamo che la diversità sia un valore in una società davvero libera ed antitotalitaria, pensiamo che una società multietnica e multiculturale sia la prospettiva per la nostra città e per l’Italia. Ma, intendiamoci: non è pensabile per noi promuovere il dialogo con questi personaggi, perché non abbiamo nulla da dire a chi considera Hitler un rivoluzionario e Mussolini il più grande statista del secolo. Forse Rossi Doria & co. dimenticano che questi personaggi considerano il 25 aprile lutto nazionale: per noi invece è una data fondamentale (oltretutto ancora festa nazionale) che ricorda la liberazione del nostro paese dell’invasore nazista e la caduta del regime fascista collaborazionista.
C’è un’altra cosa che condividiamo con i superficiali autori degli editoriali, ossia la preoccupazione per il nuovo clima che si respira in città e nel paese, ma la nostra è una preoccupazione diversa: è la stessa che ha individuato anche la stampa straniera, in particolare lo spagnolo “El País”, che ha parlato di “risveglio del fascismo in Italia” (Reportaje “El fascismo despierta en Italia” Miguel Mora 04/10/2009, El País semanal), vedendo l’impunità nella quale operano oggi, con la complicità del governo, gruppi razzisti e neofascisti, citando esplicitamente CasaPound.
Ebbene si, correremo il rischio di apparire chiusi e settari, ma non vogliamo stare allo stesso tavolo a discutere con gli autori di pestaggi e intimidazioni, con chi si rivendica il ventennio fascista, per sdrammatizzare ricorderemo che Mussolini avrà pure migliorato la puntualità dei treni (ma per quello bastava farlo capo delle ferrovie, come ci ricorda Massimo Troisi in un suo film), ma, è meglio tenerlo sempre a mente, ha portato ad una tremenda dittatura totalitaria il nostro paese, che ha significato soffocamento di ogni dissenso e morte per centinaia di migliaia di ebrei ed oppositori politici: il periodo più buio della nostra storia che non vogliamo torni mai più!

- l'intervista a Erri de Luca su Repubblica del 30 settembre http://napoli.repubblica.it/dettaglio/casapound-il-rione-si-ribelli-e-mandi-via-quei-ragazzi/1734740
- la risposta a Erri de Luca da parte di Adolfo Scotto di Luzio dal Corriere del Mezzogiorno del 1 ottobre http://www.napolionline.org/new/il-notaio-della-rivoluzione
- la risposta a Erri de Luca da parte di Marco Rossi Doria su Repubblica del 2 ottobre http://www.napolionline.org/new/quel-dialogo-necessario-con-i-ragazzi-di-ezra
- risposta a Marco Rossi Doria da parte del professor Giuseppe Aragno su Repubblica del 7 ottobre http://www.napolionline.org/new/ma-il-canto-di-ezra-non-cancella-il-male/comment-page-1
- l'articolo di Marco Rossi Doria su Repubblica del 9 ottobre http://www.napolionline.org/new/centri-sociali-il-sindaco-abbia-il-ruolo-di-mediatore
- seconda risposta a Marco Rossi Doria da parte del professor Giuseppe Aragno sul Manifesto del 15 ottobre http://giuseppearagno.wordpress.com/2009/10/12/il-dialogo-colpito-a-tradimento/

giovedì 15 ottobre 2009

Vogliamo Più Appelli!!!!


tagli, tagli, tagli…
È stato questo il “motivo” che ha attraversato le proteste che dallo scorso autunno, hanno coinvolto scuole e università fino al G8 University Summit di Torino del Maggio scorso.

Ma cosa comportano realmente questi tagli?

Nel nostro Ateneo, alla mancanza di fondi per strutture adeguate, si aggiunge ogni anno il problema degli appelli. Molti studenti, in particolare di lingue e lettere, non hanno la possibilità di sostenere gli scritti di lingua ad ogni sessione, dovendo ogni volta attendere mesi e mesi e, in questo modo, vedendo, sempre più, allontanare il “traguardo” della laurea.

VOGLIAMO PIÙ APPELLI!
appuntamento: mercoledì 21/10 h 9:30
cortile palazzo S.M. Porta Coeli
(orientale – via duomo)

studenti e studentesse dell’Orientale

lunedì 12 ottobre 2009

L’inizio del nuovo anno accademico presenta uno scenario già preoccupante...

L’anno scorso abbiamo protestato contro la riforma Gelmini di cui oggi si vedono le disastrose conseguenze in tutte le Università: all’Orientale i danni della riforma sono ancora più evidenti.
Infatti nel nostro ateneo c’è stata la soppressione di un’intera Facoltà, quella di Studi Arabo-islamici (unica nel suo genere in Italia), e il taglio di numerosi corsi di laurea nelle restanti tre facoltà: solo a Lingue da 5 corsi di laurea a 2 per la triennale e da 8 a 3 per la specialistica.
In più il Ministero dell’Università ha anche introdotto un’importante novità per l’assegnazione dei fondi alle Università: una parte, ossia il 7 % del totale, viene assegnata in base a dei parametri di “valutazione della qualità”. Di conseguenza il ministero ha stilato una classifica per l’assegnazione di questi fondi alle Università “virtuose” sulla base della capacità di intercettare i fondi europei, di autofinanziarsi, di conseguire importanti risultati nella ricerca e della percentuale degli studenti che trovano lavoro entro due anni: il risultato è che quasi tutte le Università del Sud (dove il mercato del lavoro è praticamente immobile) sono state “bocciate”. In particolare per quanto riguarda l’Orientale questi standard di valutazione non tengono conto delle caratteristiche specifiche del nostro Ateneo (cha ha una storica vocazione nella mediazione linguistica e culturale).
L’azione del Governo sull’istruzione coincide in più con il montare nel paese di un clima di razzismo e intolleranza. In questo clima fatto di politici di vari partiti che invocano a gran voce la necessità delle ronde e di respingere i diversi, clandestini e non, hanno vita facile (e copertura politica) alcuni gruppi razzisti e violenti. Già l’anno scorso militanti di CasaPound, organizzazione dichiaratamente fascista, hanno tentato di ritagliarsi uno spazio all’interno del grande movimento studentesco che ha attraversato le scuole e le università: l’hanno però fatto con i soliti mezzi violenti che gli sono consoni, aggredendo con caschi e bastoni gli studenti che manifestavano a Piazza Navona sotto il Senato contro la Gelmini. Qualcosa del genere è accaduto anche a Napoli: hanno presidiato l’ingresso della Facoltà di Giurisprudenza armati di mazze e coltelli impedendo l’ingresso agli studenti di ritorno da una manifestazione. E stanno riprovando a ritagliarsi uno spazio politico in città: un mese fa hanno occupato uno stabile a Materdei con l’intento di promuovere “attività sociali”.
La prima delle loro attività è stata quella che temevamo: un vile pestaggio 6 contro 1 nei confronti di uno studente del Margherita di Savoia attivo nel movimento studentesco.
Di fronte a questa situazione pensiamo che l’unico modo per cambiare le cose sia il promuovere la partecipazione e le riflessioni sulle tematiche attuali, a cominciare da quelli dell’antifascismo e della memoria storica della lotta di liberazione e dalle tematiche legate all’Università e alla formazione.

Giovedì 15 ottobre ore 14:00
Proiezione del documentario "Fuori dalle Fogne"
A seguire dibattito sull'antifascismo e la repressione

lunedì 5 ottobre 2009

venerdì 25 settembre 2009

FUORI I FASCISTI DA MATERDEI E DA NAPOLI!






La notte del 12 settembre è stata ufficializzata l’occupazione di un ex convento nel quartiere Materdei da parte di Casapound Napoli, associazione nazi-fascista.
L’occupazione nasce con la falsa promessa di costituire un centro di aggregazione per il quartiere, di restituirlo alla popolazione.
La breve storia dei nazi-fascisti di Casapound ci insegna, tuttavia, che tali occupazioni mai hanno rappresentato un punto di riferimento reale per la popolazione e gli abitanti dei quartieri, costituendo invece, di fatto, la presenza di un covo che potesse fungere da punto di riferimento solo ed unicamente per tutta la feccia fascista d’Italia.

NON È VERO

• Che faranno case per chi abita il quartiere
• Che restituiranno lo stabile alla gente di Materdei
• Che non sono razzisti
• Che non hanno un proprio interesse economico personale sullo stabile

È VERO

• Che stanno prendendo in giro tutto il quartiere e l’intera città
• Che nelle dichiarazioni degli ultimi giorni la volontà di dare case alla gente è già del tutto scomparsa
• Che la sola cosa che quello stabile diventerà è il centro logistico di tutti i razzisti e di tutti i terroristi che hanno insanguinato con le loro stragi il nostro paese

PER TUTTE QUESTE RAGIONI SE NE DEVONO ANDARE SUBITO!!

In una città come la nostra, in cui grandissima parte della popolazione vive la mancanza di qualunque tipo di servizio sociale (casa, lavoro, assistenza sanitaria gratuita) è necessario cominciare ad organizzarsi liberandoci da speculatori che sfruttano le reali necessità della gente per i loro sporchi interessi, e riprenderci quello che ci rubano quotidianamente.

RIPRENDIAMOCI LE CASE
RIPRENDIAMOCI IL QUARTIERE
RIPRENDIAMOCI LE VITE

Per la seconda volta nel giro di pochi giorni l’intera città sarà in corteo per le strade di Materdei per ribadire con forza e chiarezza che a Napoli, nei nostri quartieri, nelle nostre università, nelle nostre scuole non ci sarà mai spazio per i fascisti!
CORTEO CITTADINO
30 SETTEMBRE - ORE 11.00 - PIAZZA DANTE

antifascisti/e napoletani/e

venerdì 15 maggio 2009

LUNEDI’ 18 ORE 20
PARTENZA PULLMAN PER TORINO DA PIAZZA GARIBALDI
BIGLIETTO 15 EURO A/R
X INFO-PARTENZE
ANDREA 3387490512
GIOVANNI 3284226263
FABIO 3293416048

napolinonda@yahoogroups.com

http://www.unionda.it/
http://www.blackgiotto.noblogs.org/
http://www.ondanog8.blogspot.org/

martedì 12 maggio 2009

BLOCCHIAMO L'INSOSTENIBILE G8 SULL'UNIVERSITA'

GLI STESSI CHE HANNO PORTATO ALLA CRISI DELL'UNIVERSITA' NON POSSONO DECIDERE SUL NOSTRO FUTURO RINCHIUSI IN UN CASTELLO! BLOCK IT!
TUTTI/E A TORINO CONTRO IL G8!

A NAPOLI IN PREPARAZIONE:

Mercoledì 13 Maggio ore 12.00 Scalone della Minerva Università Centrale: ASSEMBLEA DELL'UNIVERSITA' FEDERICO II

GIOVEDI 14 MAGGIO: SMASHG8 DAY - Giorno e notte nell'Università Pubblica e per l'Università Pubblica!

Programma:

ORE 12.00 Corsi in Strada - Saperi in Piazza - Difendiamo lo spazio comune dei saperi pubblici:

LEZIONE IN PIAZZA SAN DOMENICO MAGGIORE "IMPARARE AD AMARE" COL PROF.FERRARO (FILOSOFIA MORALE - FEDERICO II)
LEZIONE IN PIAZZA LARGO GIUSSO - POETICHE DELLA "SCHIAVITU´" IN BELOVED DI TONI MORRISON - CON LA PROF. CAROTENUTO (LETTERATURE INGLESI - UNIVERSITA' ORIENTALE)

ORE 19 APERITIVO MUSICALE + MOSTRA FOTOGRAFICA SULL'ONDA IN PIAZZA SAN DOMENICO MAGGIORE

ORE 22 CONCERTO
CON JOVINE- E' ZEZI- MESCLA - PENNELLI DI VERMEER in "sacra famiglia" - SILVIO TALAMO- Anomalie & Libex session -
(FACOLTA´ DI ARCHITETTURA - PALAZZO GRAVINA - PIAZZA MONTEOLIVETO)
Dalle ore 23,30 in poi... Ciccio show from Torreggae - dj set jamaica ska rocksteady session

Video-Proiezioni sul Movimento Studentesco Napoletano

giovedì 7 maggio 2009

Martedì 12, Via Duomo: pranzo sociale contro il G8

Martedì 12 Maggio: Pranzo sociale di autofinanziamento contro il G8 di Torino sull'Università.


Lunedì 11 maggio: iniziative sulle lotte per la difesa dell'ambiente in Campania

Lunedì 11 Maggio ore 14.00 Aula R1
Proiezione + dibattito del film/documentario "Biùtiful Cauntry"
Interviene: Raffaele Del Giudice - Legambiente Campania

mercoledì 6 maggio 2009

Smash G8 day

Ecomafia, business senza crisi

Un business di 20,5 miliardi di euro per 25.776 ecoreati accertati: quasi 71 al giorno, tre ogni ora. Circa la metà dei reati (più del 48%) si è consumato nelle quattro regioni a tradizionale presenza mafiosa (Campania, Calabria, Sicilia e Puglia). L'Ecomafia, assicura Legambiente nel suo rapporto 2009, non conosce la crisi.

Le cifre fanno impressione. Sono 31 i milioni di tonnellate i rifiuti speciali svaniti nel nulla, in pratica una montagna alta quasi quanto l'Etna. Crescono pure le aggressioni al patrimonio culturale, il racket degli animali e le agromafie. Aumenta però anche la capacità di contrasto delle forze dell'ordine.

L'abusivismo edilizio non conosce tregua: 28 mila nuove case illegali e moltissimi reati urbanistici, soprattutto nelle aree di maggior pregio. E poi il saccheggio del patrimonio culturale, boschivo, idrico, agricolo e faunistico. "Il cemento - si legge nel rapporto - è il luogo ideale per riciclare i proventi dalle attività criminose e nel caso campano si tratta di proventi ingenti che si traducono in interi quartieri abusivi. Basti pensare che il 67% dei comuni campani sciolti per infiltrazione mafiosa, dal 1991 a oggi, lo sono stati proprio per abusivismo edilizio". In testa c'è la Campania con 1.267 infrazioni accertate, 1.685 denucniati e 625 sequestri. Segue la Calabria con 900 infrazioni, 923 persone denunciate e 319 sequestri. Continua la salita del Lazio, che quest'anno si piazza al terzo posto superando la Sicilia.

Campania infelix. La Campania è in vetta anche nella classfica dello smaltimento illegale con 573 infrazioni accertate (il 14,7% sul totale nazionale) e 63 arresti. Negli ultimi tre anni, si ipotizza siano stati smaltiti illegalmente in tutta la regione circa 13 milioni di tonnellate di rifiuti di ogni genere. Ovvero 520 mila tir che hanno scaricato il loro contenuto nelle campagne napoletane, nell'entroterra salernitano, nelle discariche abusive del casertano, del beneventano e dell'avellinese. Al secondo posto c'è la Puglia con 355 infrazioni accertate, 416 denunce, 271 sequestri e 15 arresti. Terza la Calabria (293 infrazioni, 238 denunce, 567 sequestri), seguita dal Lazio con 291 reati, 358 denunce, 172 sequestri e ben 11 arresti. Al Nord il primato è del Piemonte.

Traffico animali. Tre miliardi di euro. E' questo il giro d'affari delle zoomafie. Diminuiscono i combattimenti tra cani, mentre restano stabili le corse clandestine di cavalli. Dal rapporto, emerge anche una crescita del traffico di cuccioli venduti in clandestinità, con grossi quantitativi provenienti dai paesi dall'est Europa per un mercato dei cani di razza del valore di 300 milioni di euro all'anno. Infine il 70% della fauna vertebrata risulta minacciata dal bracconaggio, situazione che rischia di aggravarsi con la nuova legge sulla caccia in discussione in Parlamento.

"Constato con soddisfazione che il quadro dei risultati delle attività di prevenzione e repressione evidenzia un crescente coinvolgimento di tutti i soggetti istituzionali impegnati nella tutela delle risorse ambientali, nonché la valenza di nuove e più incisive strategie di indagine e di intervento che consentono di rilevare la presenza nel sottosuolo delle immissioni dei diversi elementi inquinanti", commenta il capo dello Stato, Giorgio Napolitano. Che definisce il rapporto "un prezioso strumento di approfondimento dei fenomeni della criminalità ambientale".

mercoledì 29 aprile 2009

1 MAGGIO


Contro precarietà, licenziamenti e carovita la crisi la paghino i padroni.
Per un primo maggio autorganizzato e contro le passerelle elettorali.

Cambia il colore, ma la musica è sempre la stessa: licenziamenti, disoccupazione, precarietà e carovita sono la ricetta del Governo filoindustriale di Berlusconi per scaricare i costi della crisi su milioni di lavoratori e di precari che già non riescono da tempo ad arrivare a fine mese.
Com'era prevedibile, è arrivato puntuale il conto salato da pagare:
attacco al mondo del lavoro e della formazione: smantellamento del contratto collettivo nazionale del lavoro, depotenziato il diritto di sciopero a cominciare dai trasporti, riduzione delle norme sulla sicurezza sul lavoro a vantaggio delle imprese, ingenti tagli all'università e alla pubblica istruzione.
Inasprimento delle politiche securitarie e razziste che colpiscono soprattutto i migranti, ma anche chi lotta contro la crisi.
Privatizzazioni dei servizi e dei beni comuni a partire dalla politica devastatrice ed inquinante delle grandi opere.
Un attacco senza precedenti che criminalizza ogni dissenso con un'opposizione inesistente e responsabile di aver sostenuto queste politiche neoliberiste nel complice silenzio dei sindacati concertativi. Dal piano dei rifiuti incentrato su discariche ed inceneritori, al taglio alle politiche sociali, all'incapacità di costruire seri sbocchi occupazionali dopo i percorsi formativi, alla privatizzazione dell'acqua fino alla vicenda Romeo, il centro sinistra, compresa la cosiddetta sinistra radicale ed il centro destra si sono dimostrati completamente subalterni ai poteri forti. In questa situazione di grave crisi economica, sociale e politica, la precarietà si generalizza all'intero mondo del lavoro ed alle condizioni generali di vita, mentre le grandi aziende, dalla Fiat alla Atitec preparano migliaia di licenziamenti ed il ricorso indiscriminato alla cassaintegrazione dopo aver intascato miliardi di soldi pubblici.

Contro tutto questo non ci resta che ribadire la necessita' di rilanciare la nostra organizzazione autonoma da quei partiti che in vista delle elezioni tornano a guardare ai movimenti.
Dobbiamo rilanciare il conflitto sociale ed unire le lotte per riprenderci il nostro futuro cosi ' come stanno facendo in tutta Europa i lavoratori, studenti e precari per dire che questa volta la crisi devono pagarla industriali, politici e banche che l’hanno creata.
Mai come questo momento è evidente che ad essere in crisi è l’intero sistema economico mondiale fondato sullo sfruttamento dell’uomo e dell’ambiente, la speculazione e l’iniqua distribuzione delle risorse.
Per questi motivi il prossimo primo Maggio saremo in piazza per difendere garanzie, diritti e sicurezza sui luoghi di lavoro, rivendicare la riduzione dell’orario a parità di salario, un reddito sociale e servizi per tutti.

GIOVEDI’ 30 APRILE DALLE 17 FUORI E DENTRO IL CSOA OFFICINA 99 GIORNATA DI LOTTA E FESTA PER I 18 ANNI DI OCCUPAZIONE

VENERDI' 1 MAGGIO
ORE 10,30 PIAZZA CAVOUR MANIFESTAZIONE DEL 1 MAGGIO
COBAS, AREA ANTAGONISTA CAMPANA,MOVIMENTO PRECARI BANCHI NUOVI, MDA B. BUOZZI ACERRA, MDA MACELLO ACERRA, SEDILE DI PORTO, ZONA ORIENTALE, IDEA NORD, RETE CAMPANA SALUTE AMBIENTE, RED LINK, LAB.OCC. SKA, CSOA OFFICINA 99, COLLETTIVO OPERATORI SOCIALI, NETWORK COMUNISTA AUTORGANIZZATO,COLLETTIVO AUTORGANIZZATO UNIVERSITARIO, STUDENTI FEDERICO II, C.S.O.A. TEMPO ROSSO, ASSOCIAZIONE MARXISTA UNITA' COMUNISTA, COMITATO CAMPANO IN SOLIDARIETA' CON IL POPOLO PALESTINESE.


Oltre questi eventi è importante segnalare anche:

MARTEDI’ 28 APRILE ore 9,30
Presidio a Piazzale Cenni, in occasione dell’udienza del processo per l’autoriduzione all’Ipercoop.

Sabato 1° Maggio:
Ore 17:00 Presidio permanente di Chiaiano e Marano (Via Cupa dei Cani), dibattito sui temi della liberta’ e dell’agibilita’ politica dei movimenti. A seguire concerto con:
° Svez
° Jovine
° Silvio Talamo
° O’Zulu’ feat.Franco Capuano

lunedì 27 aprile 2009

Contro l'insostenibile G8 dell'Università

Verso il Global university summit di Torino.

Assemblea preparatoria Giovedì 30 Aprile 2009 ore 15.30 Aula T2 Facoltà di Sociologia (Via San Biagio dei Librai)

Il 17, 18 e 19 maggio si terrà a Torino, il G8 University Summit, promosso dalla CRUI (Conferenza dei Rettori delle Università Italiane). A questo evento parteciperanno i rettori,i presidenti e diverse personalità degli atenei e del mondo della formazione degli stati membri del G8, insieme a quelli di molti altri paesi. L´incontro si propone come interlocutore del G8 dei capi di governo e di stato che si riunirà quest´estate e si strutturerà attorno all´obiettivo di indicare delle piattaforme a quello stesso incontro dei "grandi della terra", spostato dal governo all´Aquila anche per scongiurare le nostre manifestazioni.

Ancora una volta l´Italia rischia di guadagnare un ruolo fondamentale nella riproposizione e nel potenziamento delle stesse politiche selvaggiamente liberiste e delle stesse strategie fondate sul profitto che proprio in questi mesi mostrano tutto il loro catastrofico impatto sull´università come sulla società.

L´Onda, nelle sue complessità e non senza qualche limite, è pero riuscita con un livello di mobilitazione e di condivisione senza precedenti ad accendere nel paese il dibattito scaturente da questa tesi e a scardinare l´idea di una generazione che si aggrega esclusivamente attorno al consumo. Questo è un dato culturalmente pieno di significati. Siamo stati l´imprevisto della storia, abbiamo fatto irruzione sulla scena pubblica con una forza insperata, abbiamo riempito ogni piazza d´Italia con decine di migliaia di studenti, ogni settore non "venduto e appaltato" all´epica della convenienza ha sperato nel nostro potenziale, abbiamo discusso per mesi senza mai fermarci dell´università che non accettiamo, di quella che vogliamo e del
cambiamento complessivo che vogliamo "produrre".

Non solo. Abbiamo anticipato i fuochi di contestazione che da tutt´Europa si scatenano oggi contro chi questa crisi, drammatica ed epocale, l´ha prevista, voluta e prodotta. Abbiamo quindi una responsabilità ineludibile: quella di non lasciar disperdere il patrimonio politico e culturale del movimento che abbiamo creato e che ha fatto alla fine ritirare e rimandare a data da destinare la riforma organica dell´Università, proposito del governo più forte della storia repubblicana.
A maggio il G.U.S. di Torino sarà occasione per il ministro Gelmini e i suoi colleghi e per la CRUI di costruire una passerella internazionale dove, a dispetto delle panacee mediatiche, si riproporrà un uscita strategicamente a destra dalla crisi anche per ciò che riguarda l´università e la ricerca, ancora una volta sulla pelle di studenti e precari, ancora una volta senza ammettere la responsabilità di averci tagliato il futuro sovra-tassandoci il presente.

Sentiamo l´urgenza di discutere insieme di quest´appuntamento e di costruire un percorso. Crediamo che Napoli, città in cui più di tante altre la crisi rischia di essere l´ultimo colpo mortale al tessuto dei saperi e della produzione, debba riprendere a vivere di un cuore pulsante e pensante fatto di studenti e studentesse che si rimettano in cammino verso quest´appuntamento Torinese e verso una nuova fase di partecipazione e mobilitazione.

Per questo chiediamo a tutti di partecipare all´assemblea cittadina dell´Onda che si terra il 30 aprile 2009 alle 15.30 nell´aula T2 della facoltà di Sociologia della Federico II

Vogliamo essere a Torino con tutta la nostra forza per dire NO all´università dei profitti, dei manager e dei tecnocrati. Non possiamo seppellire la lotta proprio ora che necessita di un balzo in avanti. L´autonomia e l´autodeterminazione nei percorsi formativi sono un obiettivo per il quale vale la pena continuare a dare battaglia, sfidando la stanchezza che il clima di questo paese determina nelle nostre coscienze. Senza di noi in Italia c´è solo conservazione e regresso. Per costruire ancora l´autoriforma della nostra università, che vive anche nelle strade, nella critica, nel dissenso e nel cambiamento.

Un´altra università è possibile e ... necessaria !!!

"Quando il nemico è molto forte, non basta vincerlo. Bisogna saper sognare un mondo nuovo"
Wu Ming 2, Pontiac, storia di una rivolta

domenica 26 aprile 2009

Cineforum R1 occupata

Cineforum in lingua tedesca:
Il mostro di Düsseldorf
Lunedì 27 Aprile Ore 14:00
aula 222Palazzo Santa Maria Porta Coeli Via Duomo, 219

Prima pellicola del famoso regista tedesco Fritz Lang ad usare il sonoro, eine Stadt sucht einen Mörder (titolo originale del film), si rivela uno dei più indiscussi capolavori dell’espressionismo tedesco. In una tranquilla e serena cittadina un apparente maniaco sessuale si aggira per le strade ammazzando innocenti bambine. Il mostro è un uomo dall’aspetto del tutto normale, si confonde facilmente tra la folla e perciò sembra introvabile…fin quando la criminalità organizzata della città non si coordina per catturarlo istigata dall’inconcludente polizia, che, presente ovunque alla ricerca del mostro, le impedisce di infrangere la legge. Accompagnati dall’indimenticabile fischiettio del mostro, guarderemo una pellicola in bianco e nero attualissima, che tocca tematiche tuttora insidiose e irrisolte. Il film raggiunge indubbiamente l’apice nel monologo finale del mostro (Peter Rolle), che esprime tutto il suo talento teatrale in un magnifico tedesco.

martedì 21 aprile 2009

domenica 19 aprile 2009

Stop G8
COORDINAMENTO REGIONALE SICILIANO “CONTRO G8”

Per info partenze da Napoli:
3338798586 e roberto-zapatavive@tiscali.it

CONTRO I PROGRAMMI DI DISTRUZIONE SOCIALE E AMBIENTALE DEI “GRANDI” DELLA TERRA
PER LA DIFESA DEL TERRITORIO, DELL’AMBIENTE, DELLA VITA, DEL REDDITO, DEL LAVORO
Dal 22 al 24 aprile la città di Siracusa sarà sede del summit G8 sull’ambiente.
I ministri per l’ambiente degli otto governi cosiddetti più grandi del mondo, grandi sostenitori e applicatori delle politiche liberiste, grandi inquinatori, grandi devastatori, grandi responsabili del declino inarrestabile del Pianeta e dell’oppressione dei suoi abitanti, arriveranno a Siracusa e si barricheranno dentro il castello Maniace dell’isola di Ortigia.
A otto anni dalla rivolta di Genova gli 8 grandi troveranno ad attenderli, con la stessa determinazione di sempre, i movimenti che hanno riempito le piazze di tutto il mondo per opporsi al neoliberismo, allo sfruttamento, alla guerra, alla devastazione del pianeta. Sono movimenti presenti anche in Sicilia impegnati da sempre a difendere i territori, la salute, la vita, sostenere l’Antimafia Sociale, affermare i diritti fondamentali, costruire la solidarietà ai migranti, salvaguardare il valore delle differenze e le ragioni delle minoranze.

Siracusa rappresenta il simbolo della distruzione ambientale e umana, causata da sfruttamento estremo del territorio in nome dello “sviluppo a tutti i costi” a esclusivo vantaggio del profitto privato e del gioco dei politicanti locali, così ben rappresentati in parlamento e al governo, poggiante su solide saldature tra massoneria, politica, mafia.

La scelta di questa città come sede del summit sull’ambiente, voluto dalla ministra per l’ambiente Stefania Prestigiacomo, è paradossale perché l’area siracusana, limitrofa al triangolo della morte “Priolo-Augusta-Melilli” e all’area di Noto sfregiata dalle trivellazioni, è tra le più inquinate d’Italia e si appresta a superare ogni primato con l’arrivo di un rigassificatore e un inceneritore previsti dal governo di cui la Prestigiacomo fa parte.

Non dimentichiamo che la ministra, col possesso di tre aziende di famiglia presenti nel triangolo della morte (Coemi spa, Vetroresina engineering development, Sarplast –fallita), è una vera “figlia d’arte” quanto a pertinace impegno antiambientale. È anche azionaria di un’azienda gestita dal padre (Ved), sulla cui testa incombono processi per bancarotta fraudolenta, trattamento e smaltimento illegale di rifiuti, violazione delle norme di sicurezza nei confronti dei dipendenti. Eppure, con questo curriculum, con inverosimile spudoratezza osa ergersi a paladina dell’ambiente!

L’operato della famiglia Prestigiacomo ci sembra emblematico di un sistema di potere governativo. Le classi politiche che hanno amministrato questi territori possono fregiarsi di molti record negativi su scala nazionale e internazionale. Da mezzo secolo le multinazionali del petrolio e della chimica hanno inquinato aria, terra, acqua e annientato ogni forma di vita, ingannando la popolazione col miraggio del posto di lavoro. Le persone sono state e sono aggredite dai veleni, le famiglie sterminate dal cancro, la popolazione espropriata della speranza di un futuro, frustrata dall’impossibilità di consegnare un avvenire ai figli, la cui vita, come quella di ogni essere vivente dell’area siracusana, è segnata da rischio certo. Questo accade in un territorio, quello siciliano, che da sempre ha vissuto sulla propria pelle le scelte spregiudicate di un potere coloniale che impone privatizzazione di beni comuni come l’acqua, attua ostili processi di militarizzazione, espropria intere fette di territorio alle popolazioni locali (la base di Sigonella), si accinge a progettare e costruire, con costi altissimi per la popolazione, macchine di morte come inceneritori, rigassificatori e centrali nucleari, realizza il grande carcere per migranti a cielo aperto di Lampedusa e molti altri “guantanamo”, nostrani, semisegreti. E per non smentire l’arroganza colonialista del governo italiano, a coronamento del danno, si annuncia la beffa: un ponte faraonico, devastante per il territorio e di cui nessuno ha bisogno tranne l’avidità di governanti, ideatori e costruttori, palese espressione di delirante megalomania, estranea alla realtà e antitetica ai bisogni reali di sostegno e tutela delle popolazioni e dei luoghi.

Denunciamo questi attacchi contro la Sicilia e conosciamo anche cosa gli impostori del G8 fanno “per l’ambiente” sull’intero pianeta. I G8, riuniti per trattare a gran voce questioni ambientali, vanno a programmare nuovi saccheggi, impoverimenti, disastri sempre più traumatici per il pianeta, per il suo ecosistema, per l’umanità, praticando a livello mondiale quanto a livello locale agiscono i loro vassalli.

Non sapendo e non volendo cambiare rotta, scelgono di servirsi di vaste regioni della terra per farne sterminate discariche e preferiscono trasformare in nubi di diossina gli scarti del sovraconsumo di massa che hanno indotto, quando è ormai improrogabile ripensare i modelli di vita e di produzione/consumo e investire sulle conosciute e sane energie rinnovabili e sulle innocue e proficue, anche in termini di posti di lavoro, tecniche di riciclaggio dei rifiuti.

Il peggioramento delle condizioni di vita di interi pezzi di popolazioni testimonia il fallimento delle teorie economiche neo-liberiste, generatrici del drastico aumento della sperequazione sociale, della totale precarizzazione del lavoro in nome della “flessibilità”, della scomparsa del lavoro stesso.

Quello che è stato sbandierato e propinato al mondo come migliore “modello di sviluppo”, attraverso l’innesco di un processo di omologazione planetaria di consumo detta globalizzazione, è figlio dell’ultimo ruggito dell’esasperato capitalismo che ha scelto l’autocapitalizzazione della finanza, da un lato, e lo sfruttamento estremo di risorse e lavoro, dall’altro. Due vortici senza controllo e senza limiti, voluti e garantiti dai governi, che scaricano sugli anelli più deboli della catena il prezzo impagabile di questa escalation: lavoratori schiavizzati, popolazioni allo stremo, risorse in prosciugamento, cancellazione di ecosistemi. Il modello di sviluppo globale “all’infinito” inciampa e si infrange di fronte ai confini fisici del pianeta per l’incompatibilità fra la pretesa vorace e la disponibilità che si riduce, una pseudofilosofia che deve fare i conti con gli equilibri degli ecosistemi globali e locali, con le ricchezze delle diversità culturali e con i relativi tessuti sociali.

Le scelte dei governi di socializzare il debito e privatizzare gli utili, attraverso le elargizioni “statali” a banche e imprese, stanno aggravando i processi involutivi ancora a danno delle popolazioni. Addirittura si pretende di andare nella stessa direzione, come nel caso italiano, inventando inutili, rovinosi e costosissimi ecomostri da fare gravare sulle comunità, imponendoli con la forza, attraverso repressione del dissenso e militarizzazione dei territori.

Ma non possono e non devono essere queste le scelte volte a sanare i disavanzi pubblici prodotti da comitati d’affari, oggi direttamente governanti, coinvolti in vorticosi traffici miliardari; non dovranno essere pagati dai cittadini i debiti causati dalla finanza “creativa” che ha preteso di considerarsi sganciata dall’economia reale.

Noi, figli di questa terra devastata, non vogliamo stare a guardare un G8 che mortifica la vita e offende l’intelligenza. Reclamiamo la partecipazione attiva della popolazione perché cominci finalmente a divenire protagonista delle scelte del proprio destino e di quello dei luoghi a cui appartiene. Non aspettiamo che i grandi avvoltoi ed il loro seguito di sciacalli banchettino coi nostri cadaveri. Invitiamo tutti a impegnarsi per la preparazione di questo importante appuntamento e a lavorare per proseguire, dopo questa tappa, su un percorso responsabile di riappropriazione del diritto di autodeterminazione.

Chiamiamo a raccolta ogni forma di aggregazione sociale, culturale e politica e quante altre persone disposte a impegnarsi per cambiare questo stato di cose attraverso un ampio fronte di dissenso contro coloro che giocano con i destini della nostra terra e delle nostre comunità. Ancora una volta pensiamo che i conflitti sociali siano l’unica via d’uscita dalle crisi e continuiamo la nostra lotta al sistema di sfruttamento e alle istituzioni nazionali e sovranazionali che lo rappresentano.

Il coordinamento regionale “Contro G8” promuove tre giorni di mobilitazione a Siracusa, 22, 23 e 24 aprile, in cui si contesterà con determinazione il vertice di Ortigia e si confronteranno proposte concrete, coniugabili con la tutela primaria del pianeta, dell’integrità dei suoi molteplici equilibri, di tutti i viventi, dell’umanità tutta e dei suoi diritti fondamentali.

PROGRAMMA CONTRO G8 del 22/23/24 aprile 2009

22 APRILE FORUM su ambiente-infrastrutture-benicomuni;

23 APRILE FORUM su lavoro- precariato-immigrazione;

24 APRILE FORUM su militarizzazione-repressione;

23 APRILE MANIFESTAZIONE CON CORTEO CONTRO G8

- CONCENTRAMENTO h. 14,00 -

giovedì 16 aprile 2009

MAI PIU' MORTI SUL LAVORO

SABATO 18 APRILE
MANIFESTAZIONE NAZIONALE A TARANTO
PER LA SICUREZZA SUI LUOGHI DI LAVORO,
CONTRO LA SALUTE NEGATA E LA PRECARIETA’


A Taranto perchè l'lILVA è la fabbrica con più morti sul lavoro d'Italia, perchè è la città simbolo con più infortuni, malattie professionali tumori, inquinamento e devastazione dell'ambiente.

Riva è il padrone con più profitti d´Italia. Il padrone più processato in Italia per omicidi bianchi, inquinamento, truffa ed estorsione, mobbing e per il lager della "palazzina LAF" (operai stipati otto ore al giorno in una palazzina fatiscente, senza lavorare, per spingerli a lasciare ogni tipo di attività sindacale o accettare il declassamento del proprio livello raggiunto dopo anni di duro lavoro).

Una manifestazione ancora una volta da costruire città per città, posto di lavoro per posto di lavoro, con la chiamata a raccolta dei lavoratori, degli RSU e degli RLS, dei sindacati di base e di classe, della FIOM e del resto della CGIL, delle organizzazioni sindacali nazionali e locali, delle associazioni familiari, ispettori, tecnici della prevenzione, medici, giuristi, intellettuali e artisti; con delegazioni di lavoratori metalmeccanici, chimici, edili, dei porti, delle ferrovie, degli appalti. Le rappresentanze delle vertenze simbolo come la Thyssen, Porto Marghera, Fincantieri, la ex-GoodYear, ecc...Con la costruzione unitaria della partecipazione operaia, popolare, associativa di Taranto e di tutta la Puglia.

Per uno sciopero generale sulla sicurezza sul lavoro.
Per il rafforzamento e l´elezione diretta degli RLS in ogni luogo di lavoro indipendentemente dalla sua dimensione.
Per l´estensione di tutti i diritti e le tutele minime ai lavoratori precari e a tutta la catena degli appalti e delle esternalizzazioni.
Contro la distruzione e per il rafforzamento del Testo Unico sulla Sicurezza.
Contro l´attacco alla contrattazione nazionale ed al diritto di sciopero.
Le adesioni vanno inviate a: manifestazione18aprile@gmail.com


Rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro
bastamortesullavoro@domeus.it
http://bastamortesullavoro.blogspot.com/

COMIZI D'AMORE

Giovedì 16 aprile 2009
Ore 14:00
Proiezione + dibattito
Aula R1 OCCUPATA
Palazzo Santa Maria Porta Coeli


Anche se la scelta dell'inchiesta può sembrare, stilisticamente, di difficile gestione ed uso, il film di Pasolini si muove con estrema leggerezza fra i volti, i paesaggi e le parole degli italiani, che vengono più volte intervistati su tematiche, che all'epoca, nell'Italia del boom economico, facevano gran scalpore, e che dinanzi alle quali la moralità cattolica, e l'italiano medio squallidamente ben pensante non può fare a meno di storcere il naso.
La diversità sessuale, la prostituzione ed altro, sono i temi che gli italiani hanno difficoltà a trattare senza imbarazzo, e senza cadere in facili cliché ed opinioni comuni; contrapposte alle quali spiccano, poeticamente, le testimonianze di intellettuali come Ungaretti e Moravia, a donare profondità alla questione e ricchezza culturale.
Eppure a volte sembra bastare la sola cinepresa e le parole degli intervistati, a mettere in luce le contraddizioni e la bassezza culturale dell'italiano medio, profondamente ancorato ai suoi pregiudizi e incapace di comprendere quanto la diversità, anche quella sessuale, sia paradigma sostanziale, e distintivo del nostro essere umani.
Spicca infine l'innocenza dei più giovani e delle classi rurali, che vivono con maggiore semplicità e spontaneità le interrogazioni pasoliniane, sie nel bene come nel male(spesso più nel male), rispetto al piccolo-medio-borghese la cui ipocrita e superficiale opinione riporta il volto di una realtà nella quale il poeta rifiuta di credere, ma che sente di dover cambiare.

mercoledì 15 aprile 2009

Diritti, dignità e permesso di soggiorno per tutte e tutti!

Manifestazione Nazionale Sabato 18 aprile a Castelvolturno

NON RESTARE INDIFFERENTE!! NON AVER PAURA!!

Da Castel Volturno, per abbattere i ghetti, per i diritti di cittadinanza, per emergere dalla clandestinità. Contro il lavoro nero, la speculazione, lo sfruttamento e l’usura che assediano questo territorio. I diritti in comune, a partire dalla qualità del lavoro per tutti, sono la base per una vera rinascita!
Chiediamo che in Campania e nelle altre regioni nascano finalmente vere strutture di accoglienza per i migranti, per risolvere le situazioni di maggiore disagio abitativo e sociale
Per il ritiro del “PACCHETTO SICUREZZA”, l’abrogazione della Bossi-Fini e delle altre norme discriminatorie.
Contro tutti i razzismi, le camorre, la repressione dei migranti
Contro l’istituzione di Centri di Detenzione dei migranti in Campania e altrove. Utilizziamo i fondi stanziati per essi in iniziative di sostegno ai lavoratori colpiti dalla crisi.
Perché i cittadini italiani e stranieri possano liberarsi della camorra e costruire vera sicurezza sociale tramite il diritto al reddito, alla casa, al lavoro, alla salute, allo studio.
Contro la clandestinità, per l’emersione dei migranti da anni in Italia ma ancora irregolari;
Per garantire il diritto di asilo e di accoglienza. Per il diritto di voto, il diritto alla cittadinanza.

Manifestazione nazionale a Castelvolturno
Sabato 18 Aprile
Concentramento ore 10,00 American Palace

Partenza da Napoli:
Appuntamento per i pullmans ore 8.30 Piazza Garibaldi (presso Hotel Terminus)
Costo 5 euri A/R
InfoTel: 3333360964

Epicentro Solidale

Epicentro Solidale è il blog di una rete di attiviste e attivisti si è messa in movimento in questi giorni per raccogliere aiuti per la popolazione abruzzese. Il coordinamento Epicentro Solidale ha come riferimento per le informazioni gli attivisti e le attiviste presenti nel campo di Fossa (AQ) e continuerà a fornire aggiornamenti il più possibile dettagliati sulle necessità materiali della popolazione che incontra e sulle modalità di raccolta e distribuzione.
www.epicentrosolidale.org

domenica 12 aprile 2009

Video della prima carovana di solidarietà del movimento napoletano in Abruzzo.

venerdì 10 aprile 2009

Terremoto in abruzzo, Solidarietà dal basso!

Giovedì 9 Aprile è partita da Napoli la prima carovana di aiuti dal basso per l’Abruzzo lanciata dal movimento napoletano. Una raccolta di generi di prima necessità (acqua, latte, abbigliamento, prodotti per l’igiene personale, scatolame) che abbiamo iniziato già da martedì mattina presso diversi punti di raccolta del movimento napoletano. La carovana ha portato e continuerà a portare gli aiuti ad uno dei cinque campi che sono stati allestiti nei dintorni di L’Aquila, nella contrada Tempera, uno dei pochi non gestiti dalla Protezione Civile.
Noi abbiamo dato il nostro piccolo contributo destinando parte dell’incasso del pranzo sociale di martedì 7 per l’acquisto di beni di prima necessità per l’Abruzzo.





Invitiamo le studentesse, gli studenti e tutto il personale dell’Università a contribuire alla raccolta portando materiale nell’Aula R1 o negli altri punti di raccolta (Aula Radioazioni a Palazzo Corigliano e Aula Flex a Palazzo Giusso) per la prossima carovana.

lunedì 6 aprile 2009

CAROVANA DI SOLIDARIETA' X L'ABRUZZO: PUNTO RACCOLTA + COMUNICATO

CAROVANA DI SOLIDARIETA' PER L'ABRUZZO
Punto raccolta per martedì:martedì 7 aprile ore 10-22 e mercoledì 8 aprile 10-19 aula radioazioni (palazzo corigliano - piazza san domenico maggiore - università orientale) sono importanti: scatolame e cibo con scadenze non immediate e confezioni in scatola, medicinali generici, saponi detersivi per igiene e intimo, vestiti coperte date le temperature abruzzesisi dovrebbe partire da napoli giovedì 9 aprile con macchine e furgonichi è interessato ci contatti al più presto.
In queste ore drammatiche per il terremoto in Abruzzo la solidarietà con la popolazione, l'ansia e il lutto crescono di pari passo con la rabbia!
Nessuna catastrofe naturale è mai solo una catastrofe naturale... e questo vale ancor più in un paese, il nostro, in cui prevenzione e tutela ambientale sono parole sconosciute. Le Istituzioni in generale e le persone preposte a questo pensano solo ai soldi, alle "grandi opere" che stanno ulteriormente indebolendo il territorio (solo la Tav ha prosciugato oltre cento chilometri di sorgenti dell'Appennino). Tutti conosciamo la dorsale appenninica come area ad alto rischio per i terremoti, ma nulla si è fatto in questi anni per la prevenzione sugli edifici!!
In questa siuazione poi c'è la clamorosa superficialità con cui la protezione civile e il suo capo Guido Bertolaso hanno gestito gli allarmi che arrivavano dal laboratorio nazionale del Gran Sasso e che avrebbero meritato ben altri approfondimenti (visto che per altro c'erano state varie scosse di preavviso..) che una denuncia per "procurato allarme"! Bertolaso, come lo abbiamo conosciuto anche in Campania, si è dimostrato uno che non presta attenzione a una reale salvaguardia della salute dei cittadini, ma si muove solo quando c'è da capitalizzare! In ogni paese "normale" oggi si pretenderebbero le sue dimissioni, invece qui diventa addirittura Commissario all'emergenza (in Italia è "commissario a tutto...") e magari domani Commissario alla ricostruzione!E' fondamentale che i cittadini abruzzesi abbiano in totale e trasparente controllo la gestione degli aiuti e dei fondi, altrimenti rischiano di pagare i prezzi che abbiamo conosciuto benissimo in Campania, dove a fronte di decine di migliaia di miliardi la gente restava nei container...Noi per parte nostra abbiamo imparato che la solidarietà più efficace è quella che nasce dal basso, dalle esperienze delle comunità, e per questo dobbiamo attivarci per poter al più presto, fin dalle prossime ore, dare un contributo di solidarietà e di vicinanza fattiva alla popolazione abruzzese. E soprattutto per portare gli aiuti di persona.

giovedì 2 aprile 2009

Martedì 7 aprile


ore 13:30
CORTILE p. Santa Maria Porta Coeli
Via Duomo 219

PRANZO SOCIALE MULTIETNICO
SEGUITO DA CONCERTO:

un gruppo eseguirà brani tratti da
“storia di un impiegato “
di Fabrizio de Andrè




venerdì 27 marzo 2009

Le strade sono di chi ama

“Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì, o giovani, col pensiero, perché lì è nata la nostra Costituzione”
Piero Calamandrei, Discorso ai giovani sulla Costituzione nata dalla Resistenza.
Milano, 26 gennaio 1955


giovedì 26 marzo 2009

Comunicato sul presidio di oggi, 26/03/09, sui neofascisti e sullo sparo

Oggi 26 marzo 2009 si è svolta la giornata antifascista convocata ed organizzatadagli studenti napoletani e altre realtà di movimento.Fin dal mattino abbiamo organizzato mostre, volantinaggi e interruzioni deicorsi per denunciare il tentativo da parte di organizzazioni neofasciste diinfiltrarsi e prendere spazio e agibilità politica nelle nostre facoltà. Laforte partecipazione alle mobilitazioni di questi giorni e al presidio distamattina ha permesso di tenere lontano la feccia neofascista che anche inquesta occasione si è presentata armata con l'intento di impedire lo svolgimentodelle iniziative in programma nella giornata. Infatti l'episodio di oggi è solol'ultima di una serie di azioni di lotta.La prima di queste ha avuto luogo mercoledì 18 marzo, quando i neofascisti diBlocco Studentesco (organizzazione neofascista legata a Casapound) armati dicoltelli e spranghe, mentre volantinavano per l'iniziativa (autorizzata dalpreside di Giurisprudenza) che si sarebbe dovuta tenere il 26 marzo, hannotentato di impedire l'ingresso degli studenti nella facoltà di giurisprudenza.Il giorno seguente, nello stesso luogo, si è tenuto un presidio durante il qualeattraverso un volantinaggio sono stati denunciati i fatti del giorno precedente.Il 24 marzo si è tenuta un'assemblea antifascista alla quale hanno partecipatocentinaia di studenti e varie realtà di movimento.Grazie a tutte queste pressioni, l'autorizzazione è stata revocata, ma abbiamosentito comunque l'esigenza di rimarcare ,attraverso la giornata di oggi, comel'antifascismo fa e farà sempre parte della nostra lotta contro le politicherepressive di questo e qualsiasi governo.La giornata si è conclusa con un corteo, partito da Via Marina, fino a palazzoGiusso dove si è tenuta un'assemblea.In concomitanza con il nostro presidio, ad Acerra si svolgeva la protesta control'apertura dell'inceneritore e molti degli studenti che erano lì presentistavano tornando verso l'Università, mentre altri universitari, preoccupati, gliandavano incontro. Nella stazione di piazza Garibaldi hanno avuto la bruttasorpresa di incontrare di nuovo gruppi di squadristi armati di cinte.Probabilmente non erano napoletani o avevano saputo in piazza che stavanotornando studenti col treno. Ci sono stati perciò momenti di tensione. Ma lacosa più grave è successa fuori la stazione. Lì infatti è arrivata una macchina della polizia. Era una situazione in cui non stava accadendo niente, c'eranosolo studenti del movimento fuori la stazione. I poliziotti sono scesi dallamacchina e hanno immediatamente esploso un colpo di pistola (e non con ilbraccio teso in alto)!! E' stato un gesto inquietante, immotivato,irresponsabile e pericoloso. Sul fatto che non ci fosse nessun presupposto perquel gesto in quel momento ci sono decine di testimonianze di studenti estudentesse che erano lì e di cittadini che erano nella piazza. A questo gestosono seguiti naturalmente nuovi momenti di tensione. Ma non è affatto vero, comegià leggiamo su una serie di siti, che lo sparo sia stato conseguenza diun'aggressione alla volante o di una rissa in corso in quel momento! Ripetiamo,ci sono decine di testimoni oculari. Questo episodio è ulteriore riprova delclima di repressione che viviamo quotidianamente.

Antifasciste e antifascisti di Napoli

martedì 24 marzo 2009

NON PAGHEREMO NOI LA LORO CRISI

Sabato 28 marzo a Roma si riunisce il G14 su welfare e lavoro, ancora una volta i potenti della terra si incontrano per decidere il destino di milioni di persone, affrontando globalmente un’uscita della crisi attraverso una ristrutturazione del rapporto capitale-lavoro e spacciando pochi euro per ammortizzatori sociali.



La crisi comincia a far sentire i suoi effetti nel paese, migliaia di lavoratori in cassa integrazione, il governo che sovvenziona le banche con grandi cifre monetarie per evitare la catastrofe, per molti di noi studenti la seconda rata delle tasse dell’Università è magicamente aumentata rispetto all’anno scorso, e molti altri esempi si potrebbero riportare.
Questa è la stessa crisi che l’Onda aveva preannunciato con lo slogan “Noi la crisi non la paghiamo”, slogan che è diventato poi una progettualità politica non solo per gli studenti, e che oggi deve ritornare a rimbombare nel nostro paese perché i costi sociali di questa crisi prodotta dal neoliberismo li devono pagare loro.

In un contesto di crisi il welfare rappresenta il punto chiave e cruciale per la realizzazione dei percorsi condivisi di opposizione sociale alle risposte autoritarie e fallimentari dei 14 grandi.C'è bisogno di un nuovo piano sul welfare, che preveda reddito (diretto ed indiretto) per tutti come forma di tutela svincolata dal lavoro. Per noi oggi parlare di ammortizzatori sociali vuol dire parlare di diritto allo studio inteso come libero accesso al sapere, di trasporti gratuiti, di diritto e dignità all'abitare.

Il 28 Marzo scenderemo in piazza a Roma insieme a tutte le componenti sociali che si oppongono alle decisioni del G14, per ribadire ancora una volta tutti uniti che “Non pagheremo noi la loro crisi”.



SABATO 28 MARZO MANIFESTAZIONE A ROMA

NAPOLI ORE 9.30 HOTEL TERMINUS - STAZIONE CENTRALE

venerdì 20 marzo 2009

Sbatti il mostro in prima pagina


R1 OCCUPATA PRESENTA :

In un' Italia che ancora oggi subisce una manipolazione mediatica di altissimi livelli, dove la cronaca nera risulta essere ciò che più riesce a distrarre l'opinione pubblica dai problemi reali, scagliando la popolazione verso criminali spesso e volentieri innocenti, la cui unica colpa è quella di fare comodo a poteri politici di rilievo, il film di Bellocchio è più che mai attuale e coglie in flagrante la logica dello sbattere il mostro in prima pagina, quando serve.
La pellicola si presenta come un film perfettamente in linea con la cinematografia italiana di denuncia degli anni 70, quando l'Italia era profondamente scossa dagli scontri di piazza e la repressione istituzionale cominciava a serpeggiare in tutte le sue forme: violenza poliziesca, intrighi politici, terrorismo di stato( il film si svolge dopo la bomba di piazza fontana e i funerali di Feltrinelli)e manomissione mediatica. Forse proprio quest'ultimo mezzo appare come uno dei più inquietanti, e la regia di Bellocchio, accompagnata dall’eccezionale Volonté, cinico e di maniacale freddezza nel suo personaggio del direttore de “il Giornale”, ha intenzione di approfondire questo punto e di mettere in evidenza il potere politico delle testate giornalistiche italiane, che riescono a decidere quale debba essere la notizia di maggior interesse, per deviare l'opinione pubblica dalle questioni veramente importanti.
É quanto mai inevitabile leggere questo film confrontandosi con la contemporaneità, e cercare di capire, come l'ingenuità non faccia assolutamente parte della politica, che riesce, tramite le più potenti forme di controllo mai esistite nella storia del' uomo:i mass media, a modificare la realtà e fare di essa ciò che vuole per i proprio fini.

PROIEZIONE + DIBATTITO
LUNEDI’ 23 MARZO 2009
ORE 14:00
AULA R1 OCCUPATA
Ci riuniamo tutti i Mercoledì alle 14:00

venerdì 13 marzo 2009

IL LIBRO, QUESTO SCONOSCIUTO…

RIAPPROPRIAMOCENE INSIEME!

Il libro è, con ogni probabilità, ciò che più di ogni altra cosa è sempre stato inteso come strumento portatore di conoscenza; ogni libro racchiude in se un valore inestimabile e la sua lettura è un passaggio inevitabile nell'accrescimento culturale-conoscitivo di ogni individuo. Cosa accade quindi quando la possibilità della lettura del libro stesso, e anche del suo possesso, viene ad essere fortemente limitata da interessi ben precisi, che tendono a fare della cultura e della lettura un qualcosa di esclusivo e sempre di più difficile reperibilità? Quando editori accaniti spesso legati a doppio filo alla “politica ufficiale”,fanno sì che i libri diventino, tramite costi elevati, appannaggio di pochi? Quando in questo modo l’attività stessa di un autore viene ad essere mortificata rispetto a quello che dovrebbe essere il suo scopo ultimo, ossia la diffusione del sapere e la condivisione di esso con il mondo?Accade che la società ruina,che gli individui vengono privati di una delle libertà sostanziali, quella della conoscenza, attraverso il copyright, che facendo ipocritamente leva sulla presunta tutela della creatività, in realtà non risulta essere altro che uno strumento di esclusione sociale. È in tale contesto che nasce l’esigenza di ribellarsi a questo stato di cose, tramite strumenti che apparentemente potrebbero svilire il senso stesso del libro, come quelli elettronico/informatici, ma che invece riconsegnano ad esso il suo significato più profondo, ossia quello di essere veicolo di conoscenza ed emancipazione. È solo in questo modo che anche l’autore e i suoi diritti vengono rispettati, e non come alcuni vogliono farci credere legittimando una logica che fa del libro, e quindi della conoscenza, una merce da offrire al miglior offerente.



Incontro-dibattito sul copyright e la proprietà intellettuale.
Presentazione del progetto libreremo (www.libreremo.org) portale finalizzato alla condivisione e alla libera circolazione di materiali di studio universitario e non solo.


Mercoledì 18 marzo
ore 15:00
aula occupata R1
Università orientale
palazzo Santa Maria porta coeli via duomo 219

mercoledì 11 marzo 2009

MAR ADENTRO

C i N E F O R U M:
PROIEZIONE (IN LINGUA SPAGNOLA) + DIBATTITO
LUNEDI 16 Marzo
Aula R 4
PALAZZO S.M. PORTA COELI (VIA DUOMO)
ORE 14:00

Ispirato ad una vicenda realmente accaduta, Mar Adentro affronta il tema, delicato ed inevitabilmente tragico, dell’eutanasia, attraverso la storia di Ramón Sampedro (interpretato da Javier Bardem), un uomo divenuto tetraplegico in seguito ad un tuffo da uno scoglio. Chiedendo di morire con dignità, Ramón solleverà un caso che divide le coscienze, nel tentativo di difendere la convinzione secondo la quale “una vita senza libertà non è una vita”

lunedì 9 marzo 2009

L’R1 NON SI TOCCA!!!



In data 9 Marzo 2009 l’aula R1 è stata chiusa con la forza dalle istituzioni accademiche, nonostante gli studenti vi conducessero attività di socializzazione e didattica alternativa. Le ripetute comunicazioni inviate al rettorato e alla presidenza della Facoltà di Lingue e Letterature Straniere per informare dell’occupazione dell’aula e delle varie iniziative sono state sistematicamente ignorate. Le istituzioni accademiche, nonostante l’organizzazione delle nostre iniziative sia sempre stata pensata per ledere al minimo le attività didattiche ordinarie, hanno fatto si che si arrivasse comunque ad un punto di rottura, calendarizzando le lezioni del secondo semestre nell’aula R1, ignorando la presenza degli studenti al suo interno.


Tale situazione è causata dalla negligenza e dall’immobilismo delle istituzioni accademiche che si sono rifiutate di riorganizzare i corsi riempiendo i molti e noti buchi dell’orario dei corsi nel palazzo di Via Duomo.

Ribadiamo che l’aula R1, occupata in data 19 Novembre 2008, aveva e ha come scopo la creazione di uno spazio di confronto e discussione permanentemente a disposizione di tutti gli studenti.


Ci vediamo domani 10 Marzo alle ore 10.00 in R1 per andare in Presidenza a ribadire le nostre posizioni.




R1 Occupata